Rigoni Stern riempie Le Carceri coi big dell’arte

L'estate vedrà una mostra di Ligabue abbinata alle opere dello scultore Paganin, diretta da Sgarbi

Museo Le Carceri, Asiago

Mentre a dicembre si discuteva di quanto fosse opportuno o meno il comportamento di Vittorio Sgarbi, ripreso mentre sciava sull’altopiano a Santo Stefano senza indossare alcun dispositivo anti-Covid, in barba alle normative, c’era chi se ne stava in disparte e lavorava in silenzio ad un importante progetto per Asiago.

Già allora il sindaco Roberto Rigoni Stern aveva parlato del motivo che aveva portato Sgarbi ad Asiago e di un incontro di lavoro intercorso tra loro che, qualora fosse andato a buon fine, avrebbe prodotto un risultato eccellente in termini di visibilità.

Oggi Rigoni Stern si dice orgoglioso di aver ottenuto un rapporto di collaborazione tra il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto, di cui Sgarbi è presidente, e il Museo “Le Carceri” di Asiago. Scopo finale di questa collaborazione è una mostra delle opere dello scultore novecentesco Giovanni Paganin, artista di Asiago vissuto a Milano, e del pittore naïf Antonio Ligabue. Mostra che sarà diretta e arricchita da Vittorio Sgarbi, il quale curerà anche alcune conferenze collaterali. “Lavoro per portare eventi di importanza nazionale e un indotto di qualità – dice Rigoni Stern – perciò posso dire che l’obiettivo politico perseguito è stato raggiunto.”

Il Comune di Asiago, oltre a varie opere scultoree di cui è proprietario, vanta il comodato d’uso di ben 316 opere di Giovanni Paganin, 213 delle quali versano in buone condizioni e potrebbero far parte di una mostra.

L’occasione nasce durante una cena in cui Roberto Rigoni Stern e Sgarbi si conoscono ed emerge la passione del deputato per lo scultore asiaghese. Detto, fatto: ecco che la prossima estate la mostra sarà visibile presso il Museo “Le Carceri”.

Giovanni Paganin
Lo scultore Giovanni Paganin

L’evento si pone in perfetta sintonia con l’intento degli eredi di Paganin che donarono al Comune di Asiago due opere per un valore di circa 80 mila euro come omaggio alla terra in cui nacque l’artista e come inizio di un iter volto alla valorizzazione e alla diffusione dell’arte di Giovanni Paganin ad Asiago. Le opere in comodato d’uso invece restano di proprietà degli eredi ma due di esse sono attualmente già esposte a “Le Carceri”.

Assieme a Paganin e Ligabue verranno esposti anche altri rappresentanti dell’arte contemporanea, presenti nelle collezioni del Mart e in altre mostre temporanee.

Asiago pensa e agisce dunque in un’ottica di ripresa del turismo non solo improntato sull’offerta naturale, ma anche sulla cultura di alto livello, rilanciando il museo e mirando a riportare in altopiano i grandi artisti, come già accaduto in passato con Andy Warhol, Pablo Picasso e Giorgio De Chirico.

 

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