Crac BpVi: condannato Zonin a sei anni e mezzo. Assolti Zigliotto e Pellegrini

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È stato condannato a 6 anni e 6 mesi dal tribunale di Vicenza l’ex presidente della Banca popolare di Vicenza, Gianni Zonin, nel processo di primo grado per le irregolarità legate alla gestione dell’istituto, poi dichiarato fallito. La sentenza è stata letta verso le 16, al termine della camera di consiglio che aveva avuto inizio alle 14 di ieri. L’accusa aveva chiesto per Zonin una condanna a 10 anni di reclusione.

Per quanto attiene gli altri imputati coinvolti nella vicenda, l’ex vicedirettore generale Emanuele Giustini è stato condannato a 6 anni e 3 mesi, gli altri ex vice dg Paolo Marin e Andrea Piazzetta a 6 anni. Assolti invece l’ex consigliere Giuseppe Zigliotto e l’ex dirigente Massimiliano Pellegrini perché “il fatto non costituisce reato”. I reati loro contestati erano di falso in prospetto, ostacolo alla vigilanza e aggiotaggio.

I pm Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi avevano chiesto una condanna di 8 anni e 6 mesi per Giustini, 8 anni e due mesi per Marin, Piazzetta e Zigliotto, 8 anni per Pellegrini. Il processo è durato oltre due anni e sono 116 le udienze che si sono tenute.

Contestualmente alla sentenza emessa oggi, il tribunale di Vicenza ha disposto anche la confisca di beni dei condannati per un ammontare di 963 milioni di euro. Allo stesso modo li ha condannati al pagamento di una provvisionale in favore di Bankitalia pari a 601 mila euro, mentre in favore delle parti civili ha disposto una provvisionale quantificata nel 5% dell’importo nominale del valore delle obbligazioni o delle azioni acquistate, così come risulta dall’atto di costituzione, ma in ogni caso non superiore ai 20 mila euro per ciascuna parte.

Soddisfatti gli ex soci della Banca popolare di Vicenza e i legali dei due imputati assolti. Anche i rappresentanti delle associazioni che rappresentano correntisti e azionisti si sono detti soddisfatti per quella che hanno definito una “sentenza storica“. Nessun commento invece dai legali dei condannati. Non erano presenti in aula, al momento della lettura della sentenza, né Zonin né il suo avvocato, Enrico Ambrosetti.

 

Giovanni Polito in collaborazione con Valentina Costantin

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