Il comprensorio sciistico del Verena è una delle attrattive turistiche trainanti dell’economia dell’intero altopiano di Asiago e dei Sette Comuni, oltre ad essere il più in quota con il parterre a 1640 mt e la vetta a 2020 mt.
La sua storia nasce nel lontano 1966 con la società Verena 7 quando ancora, come ricorderanno gli sciatori dell’epoca, si saliva in vetta con la vecchia bidonvia che portava fino alla base del Forte.
Nel ’78 arrivano le prime migliorie agli impianti e vengono aggiunte nuove piste, in concomitanza con il cambio del marchio che diventa Roana 2000 Verena.
Da allora, la ski area ha subito continue trasformazioni per garantire un’offerta turistica sempre più ampia, aggiornata e moderna, in linea con le esigenze dell’utente.
La concessione del 2006
Il 4 gennaio 2006 viene rinnovata alla società Roana 2000 Verena Srl, amministrata dal compianto Elio Frigo, la concessione della disponibilità delle aree comunali per l’esercizio e la gestione degli impianti di risalita e delle piste da sci del comprensorio, con scadenza fissata al 3.12.2041. All’interno del contratto vengono inserite alcune clausole volte a contenere il canone di locazione e che pongono in carico al concessionario (la società Roana 2000 Verena) particolari oneri: lo sgombero della neve e lo spargimento del ghiaino durante la stagione invernale a proprie spese lungo il tratto di strada comunale che va dall’intersezione con la strada che porta all’ex istituto elioterapico fino agli impianti sciistici, la garanzia dell’accesso gratuito agli impianti per gli atleti delle società sportive dello sci aventi sede nel comune di Roana, la pratica dello sconto del 50% a favore dei residenti del comune di Roana in ordine a tutte le tariffe della ski area. A corredo dell’accordo sui termini della locazione, viene inoltre indicato che “qualora nessun impianto o pista oggetto di concessione dovessero essere funzionanti durante le festività natalizie per mancanza di neve o per altri motivi da non addebitarsi a colpa del concessionario, l’importo del relativo canone sarà ridotto del 50%”.
Una nuova seggiovia entra nei progetti della società
Nel 2012 la società Roana 2000 Verena, concessionaria della ski area, a proprie spese commissiona ad un professionista il progetto di una seggiovia quadriposto (successivamente trasformata in esaposto), provvedendo anche ad ottenere tutti i permessi del caso, in un’ottica di ammodernamento degli impianti.
In accordo tra i Comuni di Asiago, Gallio e Roana si decide comunque di dare la precedenza all’ammodernamento del comprensorio delle Melette, i cui impianti sono ancor più obsoleti di quelli del Verena.
Nel 2018 il consiglio comunale delibera l’approvazione del nuovo regolamento per le concessioni e le locazioni del patrimonio immobiliare di proprietà del Comune di Roana, andando a sostituire quello stilato nel 2003, in base al quale era stata data in concessione la ski area del Verena. In questa sede, si approva anche che qualora un soggetto già concessionario o locatario di un bene immobile di proprietà del comune chieda l’affidamento in concessione o in locazione di un altro bene immobile costituente pertinenza del bene già locato o dato in concessione ovvero confinante con quest’ultimo, si proceda a trattativa privata, anche diretta. La superficie del bene immobile confinante da concedere o da locare tuttavia non può essere superiore al venti per cento della superficie totale originariamente concessa o locata.
6,5 milioni di euro dai FCC per la nuova seggiovia esaposto
Il 20 luglio 2018 il consiglio comunale, con la delibera n. 27, approva l’accordo con la società Roana 2000 Verena per la realizzazione e la gestione di una seggiovia esaposto ad ammorsamento automatico. Il Comune di Roana ha infatti ottenuto il finanziamento dell’intero progetto riuscendo ad accedere ai Fondi Comuni Confinanti previsti dalla legge 23 dicembre 2009 n. 181 e risulta beneficiario di circa 6.500.000 euro da investire per l’ammodernamento e il completamento dei comprensori sciistici del Monte Verena. Dal momento che la nuova seggiovia è destinata a sorgere sul medesimo asse della doppia seggiovia Verenetta – Monte Verena esistente, di proprietà della società concessionaria e che andrà logicamente smantellata, si rende necessario siglare in via preventiva un accordo diretto a prevenire ed evitare possibili contrasti o derive giudiziarie che pregiudicherebbero la realizzazione dell’opera e l’accesso al cospicuo contributo ottenuto. La giunta allora in carica, guidata dal sindaco Valentino Frigo, si adopera per mettere nero su bianco questo accordo, definendo l’intervento come “di fondamentale importanza per il rilancio e lo sviluppo turistico, economico e sociale del nostro territorio e ritenuto strategico per l’intera area della provincia di Vicenza”. L’accordo sottoscritto dalle parti prevede quindi che la società Roana 2000 Verena Srl:
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- dia il proprio consenso all’utilizzo delle aree e delle pertinenze oggetto di lavori per tutto il periodo necessario alla realizzazione degli impianti e allo smantellamento degli impianti esistenti, destinati ad essere sostituiti dalla seggiovia esaposto;
- ceda al Comune di Roana, senza richiesta di compenso, il progetto della seggiovia esaposto ad ammorsamento automatico, commissionato all’Ing. Francesco Menegus, già provvisto delle autorizzazioni amministrative (autorizzazione paesaggistica);
- ceda al Comune di Roana, senza richiesta di compenso, le aree e i manufatti di sua proprietà presenti lungo il tracciato della seggiovia (per un valore di oltre 500 mila euro);
- acconsenta all’applicazione del canone annuo, per la locazione del nuovo impianto, di 6.500 euro (più IVA), come da perizia estimativa predisposta dall’Ing. Stefano Valente.
Si va ad applicare dunque quell’art. 25, comma 3, lett. b) del Regolamento per le concessioni e le locazioni del patrimonio immobiliare di proprietà del Comune di Roana, il quale prevede la procedura della trattativa privata nei casi, come questo, in cui un soggetto già concessionario di un bene immobile comunale chieda l’affidamento in concessione di un altro bene immobile costituente pertinenza del bene già dato in concessione ovvero confinante con quest’ultimo.
La concessione risulta un’appendice di quella principale del 2006 e pertanto anche la sua scadenza viene fissata al 3.12.2041.
Anche in questo accordo viene specificato che, “qualora le piste da sci servite dal presente impianto non dovessero essere funzionanti durante le festività natalizie per mancanza di neve naturale o per altri motivi da non addebitarsi a colpa del concessionario, l’importo del relativo canone sarà ridotto del 50%”.
Il 31 luglio 2018 viene siglato l’accordo tra il Comune di Roana e la società Roana 2000 Verena.
Il 2 agosto 2018 viene trasmessa alla Provincia di Vicenza e alla Regione Veneto la documentazione relativa al progetto della seggiovia, ai fini dell’istruttoria preliminare.
Già il 27 agosto la Provincia di Vicenza comunica il recepimento dell’accordo per la realizzazione del progetto nell’ambito dell’investimento dei Fondi Comuni Confinanti.
Con notevole solerzia, il 1 ottobre 2018 il Comune di Roana sottoscrive la scheda sugli aiuti di Stato, propedeutica alla firma della Convenzione per l’attivazione del contributo.
A inizio 2019 (precisamente nelle date del 26 e 28 febbraio) viene sottoscritta la convenzione tra Regione, Provincia e Comune per la realizzazione dell’opera.
Nuova amministrazione comunale, stessa linea…
Il 26 maggio 2019, a seguito delle elezioni amministrative, avviene in Comune il passaggio del testimone e inizia la fase storica della nuova giunta trainata dal sindaco Elisabetta Magnabosco.
Con la delibera n. 20 del 6 marzo 2020 la Giunta Comunale approva l’intervento riguardante la realizzazione della seggiovia esaposto ad ammorsamento automatico sul Monte Verena e risulta assolutamente apprezzabile l’adesione pressoché totale al percorso compiuto dalla precedente amministrazione in merito. Nella delibera, infatti, vengono riportati tutti i passaggi dell’iter seguito, giungendo financo a constatare una ripresa letterale delle delibere della giunta Frigo, quasi a sottolineare l’accordo assoluto nei confronti delle decisioni da essa prese. Risultano presi in considerazione, e perciò implicitamente approvati, l’accordo preventivo con la società concessionaria, il presupposto del vincolo pertinenziale per la sottoscrizione dell’appendice alla concessione originale e l’importanza strategica dell’opera per il rilancio dell’altopiano e per l’intera area della provincia di Vicenza.
Le ditte incaricate (Leitner Ropeways s.p.a. di Vipiteno e Cooperativa Popolo di Rotzo) in soli sei mesi, anche grazie al clima di collaborazione e positività instauratosi, completano i lavori: un cantiere molto rapido, considerate l’entità dell’intervento in opera e la pandemia mondiale in corso, dove la risoluzione delle difficoltà a mano a mano emerse è dovuta in parte alla disponibilità di Lorena Frigo, attuale titolare della Roana 2000 Verena.
Per concludere la questione manca solamente il collaudo, naturalmente obbligatorio e di vitale importanza specie per una seggiovia di quella portata, da effettuare preferibilmente prima dell’inizio di dicembre per poter godere del tradizionale afflusso turistico previsto per il ponte dell’Immacolata (condizione che poi non si verificherà a causa delle restrizioni per il contenimento del Covid).
… o forse no?
A inizio novembre arriva il momento di sottoscrivere l’appendice alla concessione del 2006 e tutti gli accordi con la società sono stati presi.
Qualche giorno più tardi, però, emerge una nuova richiesta da parte del Comune di Roana: si parla per la prima volta di una richiesta di fideiussione per 1.040.000 euro per quanto riguarda le revisioni speciali dell’impianto (mentre esiste già una fideiussione in relazione al canone di locazione). Revisioni che, con una cadenza quinquennale, qualora non venissero svolte comporterebbero la decadenza della concessione in mancanza delle certificazioni rilasciate dall’USTIF di Venezia, l’ente preposto a tali controlli periodici. Per non parlare del fatto che una società già proprietaria di tutti i rifugi insistenti sul Monte Verena non avrebbe alcun interesse a perdere la concessione degli impianti di risalita annessi.
È certamente lecito chiedersi donde provenga la somma (a colpo d’occhio esorbitante) di 1.040.000 euro. Ebbene, fino a prova contraria, essa risulta essere la cifra stimata (solamente stimata), senza dubbio in buona fede, dall’Ing. Valente, tecnico del Comune, in una perizia del 2018.
Di qui scaturisce la richiesta del 6 novembre 2020 di un parere legale all’avvocato Vittorio Domenichelli di Padova, commissionata per volontà del Sindaco Magnabosco, circa alcune questioni di legittimità. All’interno della richiesta, si legge, vengono messi in discussione proprio quegli assunti riepilogati nella delibera n. 20 del 6 marzo, che tanto aveva fatto sperare in una continuità di intenti rispetto alla precedente amministrazione. L’incarico costa al Comune di Roana ben 7.295,60 euro, il cui impegno di spesa viene assunto con una determina del 19 novembre.
Sostanzialmente, il parere dell’avvocato Domenichelli (che attualmente rileviamo essere teoricamente consutabile solo a seguito di una formale richiesta di accesso agli atti) sembra che ponga il dubbio su alcune azioni eseguite in passato, ma pare anche che consigli di procedere ugualmente con la concessione dato lo stato dei fatti e ritenga utile ma non indispensabile una fideiussione per le spese straordinarie di cui si parla. D’altra parte un parere simile si sarebbe potuto riscontrare anche nelle relazioni stilate dal dottor Davide Rodeghiero e citate proprio dal Sindaco Magnabosco durante il consiglio comunale del 1 dicembre.
Nel frattempo, anche la società Roana 2000 Verena chiede un parere ad un legale, il quale consiglia di tutelarsi preventivamente con una fideiussione da stipulare di revisione in revisione, quindi ogni cinque anni. Soluzione che viene accettata anche dall’amministrazione comunale. Tutto ciò, sempre partendo dall’evidenza logica che una società già proprietaria dei rifugi insistenti sull’area, quindi più che potenzialmente interessata a ripresentarsi come concorrente alla scadenza della concessione, non otterrebbe vantaggi da una situazione di morosità nei confronti della pubblica amministrazione.
Come nei migliori romanzi, i colpi di scena non mancano: al momento dell’ufficializzazione della messa in funzione del nuovo impianto, spunta a sorpresa l’ipotesi dell’inserimento di una quarta garanzia fideiussoria non alla scadenza dell’ultimo quinquennio, ma contestualmente alla terza revisione speciale, in previsione dell’ultimo intervento straordinario del 20° anno, pena la revoca della concessione. Ormai rassegnata, la società Roana 2000 Verena accetta il compromesso e finalmente il 1 dicembre 2020 viene deliberata l’approvazione dell’appendice alla concessione del 2006, potendo così procedere al collaudo dell’impianto, eseguito in tempo record dall’USTIF per consentirne l’apertura in concomitanza con il ponte festivo in arrivo.
È proprio in questi giorni concitati che, dimostrando tra l’altro apprezzabili abilità canore forse in vista dell’imminente Festival di Sanremo, il 2 dicembre il Sindaco esterna in un messaggio vocale, pubblicato in un contesto slegato da vicende private o fatti personali, una particolare euforia in merito all’operatività delle Melette.
L’audio, che vede protagonista la prima cittadina, a scanso di equivoci, sembra più una simpatica boutade che un’intercettazione-scandalo da inchiesta giornalistica, tuttavia è un documento che abbiamo ritenuto rilevante perché fa sorgere qualche riflessione sull’apparente entusiasmo di un sindaco che invece dovrebbe essere preoccupato per le sorti di un impianto strategico per il proprio territorio; non escludiamo comunque che proprio l’apparente allegria possa in realtà nascondere un sentimento di frustrazione ben camuffato e lasciamo quindi al lettore l’ultima interpretazione visto che, non contenendo riferimenti a fatti o questioni personali né apparenti risvolti penali, abbiamo deciso di pubblicare l’audio originale, senza modifiche o manipolazioni, in calce all’articolo.
Infine, a seguito della richiesta depositata all’inizio del nuovo anno dalla società Roana 2000 Verena di ottenere una riduzione del canone di locazione in ragione dell’assenza di lavoro dovuta alle restrizioni per il contenimento del Covid-19 (riduzione tra l’altro già tempestivamente applicata in altri comuni dell’altopiano in ordine ai relativi impianti sportivi), con una determina del 16 febbraio 2021 il Comune di Roana chiede un parere al dottor commercialista Mario Timpano, peraltro gestore delle Melette, a fronte di un compenso pari a 2.283,84 euro. Il motivo della consulenza è da ricondurre al dubbio circa la “possibilità di operare la riduzione dei canoni per gli immobili comunali locati e destinati ad attività commerciale, sia a ditte imprenditoriali che ad associazioni in genere e Pro Loco, in relazione alla sopravvenuta impossibilità di esercitare le attività di natura commerciale previste in contratto a causa dell’emergenza epidemiologica Covid-19”. È necessario, per comprendere la legittimità della richiesta avanzata dalla società concessionaria della ski area Verena, considerare tra le altre cose che durante la stagione 2019-2020 la società offriva lavoro a 160 dipendenti per l’indotto diretto e ad oltre 500 persone come indotto indiretto, mentre nell’ultimo periodo 2020-2021 è stato registrato il 10% dei passaggi rispetto all’anno precedente e nessun operaio è stato assunto dalla società.
Ad oggi, chi ha presentato regolare richiesta di accesso agli atti per consultare il parere del dottor Timpano non ha ancora ricevuto risposta, anche se voci di corridoio affermano che esso ritenga legittima l’applicazione di una riduzione dei canoni per quanto riguarda le imprese che gestiscono impianti sportivi, così come stabilito dal contratto di concessione. Risulta difficile comprendere il motivo per cui il testo del parere non sia all’apparenza attualmente reperibile all’interno dell’albo pretorio del Comune, nemmeno tramite l’identificazione di un numero di protocollo.
Appare difficile comprendere anche il motivo per cui sia stata posta così in difficoltà l’attività di una società che, nonostante il periodo di pandemia, durante il quale tutti gli impianti sportivi sono stati costretti ad una chiusura forzata, ha compiuto un enorme sacrificio investendo sugli allievi degli sci club, consentendo loro di continuare ad allenarsi battendo le piste e pulendo la strada dalla neve, regalando così un sorriso a tanti ragazzi per i quali lo sport è motivo di serenità.
La nostra redazione nei giorni scorsi ha provveduto a chiedere più volte chiarimenti all’amministrazione comunale, senza tuttavia ricevere alcuna risposta fino ad oggi. È naturalmente sempre nostra intenzione rispettare il principio del contraddittorio delle tesi, garantendo la possibilità di replica a chiunque ne abbia facoltà, nell’interesse della comunità e del suo diritto ad un’informazione limpida e completa.
Il messaggio vocale del Sindaco
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