L’Unione Montana verso l’elezione del nuovo presidente

Unione Montana

A una settimana dalle dimissioni di Emanuele Munari da presidente dell’Unione Montana, ecco la situazione che si profila per l’ente sovracomunale dell’altopiano.

Nei giorni scorsi si è erroneamente parlato di una reggenza provvisoria da parte del vicepresidente e dell’assessore più anziano, così come si è parlato altrettanto erroneamente del sindaco di Foza Bruno Oro come nuovo presidente dell’Unione Montana, ma lo statuto redatto nel 2014 norma bene quello che dovrà essere l’iter da qui in poi.

All’articolo 15, comma 9 del titolo II sull’organizzazione di governo si trova infatti la disciplina da applicare nel caso di cessazione anticipata dalla carica di presidente. In questo caso il vicepresidente o, in mancanza di questi, l’assessore più anziano di età esercitano le funzioni del presidente sino alla nuova elezione.

Il consiglio per la nomina del successore, si legge, deve essere sempre convocato entro trenta giorni dalla cessazione dalla carica del presidente e può essere convocato dal presidente del consiglio, come indicato nell’articolo 10, comma 1, dietro sua determinazione, su richiesta di un quinto dei consiglieri in carica, su richiesta deliberata dalla giunta o su richiesta deliberata da uno o più consigli comunali.

Ci troviamo dunque in una situazione da manuale per cui il vicepresidente Diego Rigoni dovrà esercitare le funzioni del presidente per le prossime tre settimane circa, in attesa che il presidente del consiglio Bruno Oro convochi una seduta per la nomina del nuovo presidente.

Il vicepresidente Rigoni ha fatto sapere che non intende commentare la vicenda ma vuole guardare avanti e lavorare con il massimo impegno per risolvere la questione dell’assunzione del personale e garantire la prosecuzione dei lavori in delega.

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