Rotzo ha un nuovo Sindaco: è Lucio Spagnolo

Le elezioni concluse ieri, attese da mesi dopo il rinvio deciso a marzo dal Consiglio dei Ministri a causa dell’andamento dei contagi da coronavirus, hanno rinnovato l’amministrazione comunale di Rotzo che è ora guidata da Lucio Spagnolo.

Inizialmente in parità, a giocarsela sono stati la neofita Arianna Sartori (Vivere Rotzo) e il navigato Lucio Spagnolo (Insieme per Rotzo), mentre è risultato da subito piuttosto indietro Alberto Bertoldo, il candidato del Partito dei Veneti. Verso la metà dello scrutinio si è però iniziato a notare un cambio di marcia da parte della lista di Spagnolo, che ha accumulato sempre più preferenze fino ad arrivare allo scarto finale di una cinquantina di voti rispetto al gruppo avversario della Sartori.

Un risultato non scontato e che dipendeva molto dal voto di ogni singolo abitante, considerato che Rotzo conta circa 300 elettori Aire, cioè persone iscritte nel registro elettorale ma residenti all’estero. È infatti del 56,81% il dato dell’affluenza ufficiale, ma non è molto realistico se rapportato agli elettori effettivi.

Le parole del sindaco Spagnolo

Visibilmente emozionato, così come la sua compagna di avventura Caterina Zancanaro, Lucio Spagnolo prima di tutto è andato col pensiero al suo predecessore, pubblicando la foto nella quale consegna la fascia da Sindaco ad Aldo Pellizzari corredata di un commento molto toccante: “Io ci avevo provato a lasciartela. Ora è tornata in mano a me. Proverò a far bene… tu aiutami. Grazie Aldo”.

Ringrazio tutti gli elettori e la mia gente. Speravo in questo risultato, perché nessuno corre per perdere. Sono contento, non avrei mai pensato di fare il sindaco per la terza volta ma se è successo vuol dire che l’ho voluto e che l’ha voluto il mio gruppo di consiglieri, che ringrazio per avermi spronato e avermi scelto come capolista – ha detto Spagnolo – Io non sono nessuno senza di loro e loro hanno voluto questo pensando ad Aldo (Pellizzari, ndr) e nel rispetto del lavoro che ha fatto. Ci onora essere in continuità con la sua lista”.

Ragionando già in termini futuri, questo è il programma del neo sindaco: “La prima cosa che penso di fare è capire dove siamo arrivati, perché è vero che siamo in continuità ma è anche vero che ci sono sei o sette persone nuove che hanno il diritto e il dovere di dire quello che pensano e di rivedere anche, se serve, quanto Aldo aveva preventivato. Dobbiamo prendere in mano la situazione, analizzarla e poi fare del nostro meglio”.

Per quanto riguarda la composizione della giunta, fino a ieri pomeriggio subito dopo la conta dei voti era tutto da vedere e il Sindaco ha risposto così: “Ancora non so quanti voti abbiano preso singolarmente gli amici che sono in lista con me e quindi non ho ancora idea di come comporre la giunta ma, come si dice in Veneto, dove che casco, casco ben. In questo gruppo ci sono quattro persone che hanno già fatto l’assessore e altre tre che hanno già ricoperto il ruolo di consigliere, quindi c’è gente di esperienza che può aiutarmi nel prossimo lungo periodo di cinque anni in questo piccolo paese ai confini del mondo che tutti vogliamo onorare con la nostra dedizione e che amiamo tanto”.

Le percentuali

484 schede elettorali totali – 88% affluenza

Lucio Spagnolo (Insieme per Rotzo) 54,38% – 261 voti

Arianna Sartori (Vivere Rotzo) 44,38% – 213 voti

Alberto Bertoldo (Partito dei Veneti) 1,25% – 6 voti

Le reazioni a caldo degli avversari

È dispiaciuta ma sorridente Arianna Sartori, che ha assistito di persona alle operazioni di scrutinio: “Complimenti al mio avversario. Era un risultato che temevo, anche se speravo in un esito diverso. Grazie a tutti quelli che hanno riposto in me la loro fiducia. Ci prepariamo a cinque anni in minoranza in un’ottica di collaborazione e anche di opposizione.

Queste le parole di Alberto Bertoldo a spoglio dei voti concluso: “Per una lista di persone che vivono fuori dal paese credo sia giusto così. Speravo di ottenere qualche voto in più, almeno una ventina, ma per entrare in giunta ci volevano cento voti per cui era matematicamente impossibile”.

 

 

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