Pfas, PD: “nuovo monitoraggio della Regione su alimenti e falde acquifere, non solo nella zona rossa”

Dopo i primi risultati diffusi da Greenpeace e Mamme No Pfas che hanno confermato la contaminazione da Pfas di molti alimenti, è indispensabile un nuovo monitoraggio da parte della Regione, che comprenda anche falde, acque di superficie e terreni, allargato dalla zona rossa a quella arancione. E stavolta deve essere reso tutto pubblico, senza che ci sia bisogno di un intervento della magistratura”.

È la richiesta del Partito Democratico che ha depositato una mozione che ha come primi firmatari i consiglieri Anna Maria Bigon e Andrea Zanoni, ma sottoscritta anche dai colleghi Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Giacomo Possamai e Francesca Zottis.

Stiamo parlando della più grande contaminazione da Pfas in Europa sia per la vastità dell’area e dei Comuni interessati tra le province di Vicenza, Verona e Padova, che per il numero di persone coinvolte”.

I prelievi del precedente monitoraggio risalgono al 2016 e 2017 e i risultati sono allarmanti, poiché confermano una contaminazione su vasta scala. E su questo la Regione ha preferito tacere, rifiutandosi anche di fornire i dati delle analisi e rendendo necessario un ricorso al Tar. Nel frattempo l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha rivisto più volte al ribasso i limiti di tollerabilità di assunzione, indicando nel 2020 come tetto settimanale tollerabile quello di 4,4 nanogrammi per kg di peso corporeo. Una soglia che sarebbe stata ampiamente superata, a giudicare dai valori elevatissimi di Pfas contenuti nei campioni analizzati”.

C. stampa PD

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