Rotzo, video integrale del consiglio comunale

Insediati ufficialmente il sindaco Spagnolo e la sua Giunta

Si è svolto ieri sera il primo consiglio comunale dopo le ultime elezioni. Il consiglio si è aperto con il giuramento del nuovo sindaco, Lucio Spagnolo, e con un minuto di raccoglimento osservato per il suo predecessore e amico Aldo Pellizzari, scomparso prematuramente lo scorso 27 agosto in un tragico incidente.

Il Sindaco ha poi nominato la nuova Giunta, composta da Caterina Zancanaro, vicesindaco e assessore al turismo, allo sport, alla riqualificazione urbana e all’organizzazione del personale, e da Massimiliano Sartori, con delega all’agricoltura, alla pianificazione e all’assetto del territorio e ai rapporti di protezione civile. Restano al Sindaco invece lavori pubblici, finanze, sanità, esercizio associato delle funzioni comunali, istruzione e cultura. “Per quanto riguarda le deleghe non concesse – ha precisato Lucio Spagnolo – avendo il Sindaco trattenuto un’ampia gamma di lavori da fare, si riserva di farsi consigliare ed aiutare singolarmente, volta per volta, dai singoli assessori nei diversi campi: sociale, lavori pubblici, urbanistica, eccetera. Alle deleghe ufficiali seguiranno poi incarichi di delega momentanei e particolari a seconda delle necessità.

All’opposizione invece, il gruppo di minoranza guidato da Loretta Slaviero insieme ad Arianna Sartori e Luciano Cunico.

Per quanto riguarda il programma amministrativo, presentato dalla lista già prima delle elezioni, il Sindaco ha voluto fare delle precisazioni sul metodo di attuazione dello stesso. Più nel dettaglio, l’amministrazione si prefigge di coinvolgere la popolazione con riunioni mirate con le varie categorie, associazioni o gruppi di persone interessate. “Nel ribadire la necessità fondamentale del rispetto di tutte le norme, di tutte le leggi e dei regolamenti, preciso però che a parer mio gli aspetti fondamentali per i quali un amministratore di Rotzo del 2021  deve mobilitarsi non riguardano, cito solo ad esempio, lo sforamento della larghezza di un abbaino, la posa in opera di una ringhiera, l’errata posizione di un comignolo o l’omesso pagamento di una parcella. A questo – ha spiegato Spagnolo – penseranno i responsabili degli uffici. Un amministratore di questo difficile territorio montano, in questi impegnativi anni di veloce cambiamento, deve avere il naso nel 2035. Deve sentire l’odore del 2035 o del 2040, perché allora l’abbaino sarà ancora là, come il comignolo o la ringhiera, ma quella casa potrebbe essere chiusa e vuota.

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