Roana, va in pensione la vigilessa Roberta Bonato

Roberta Bonato

Una buona fetta di vita trascorsa indossando la divisa, volto della legalità del Comune di Roana, espressione severa ma animo indulgente.
Questo è il ritratto di Roberta Bonato, un po’ per tutti “la Roberta vigilessa”, per ben 22 anni agente della Polizia Locale di Roana e delle sue frazioni.

Roberta Bonato

Dopo diverse altre esperienze lavorative, approda alla stazione della Polizia Locale di Asiago come agente con contratto a termine sotto la guida del Comandante Frigo. “La vecchia scuola di Asiago mi ha insegnato ad essere la vigilessa che sono sempre stata. Gli insegnamenti di istruttori bravi come Caron mi hanno portato ad essere precisa, molto attenta a cose come la postura e la viabilità”, racconta Roberta.

Dopo sole tre stagioni, nel 1995 partecipa ad un concorso ed entra di ruolo nel comando di Lusiana: un territorio difficile, dice, perché molto vasto, con tante piccole contrade distanti tra loro e dove si è fatta le ossa anche per via dell’alto numero di extracomunitari. Tre anni in servizio a Lusiana, sotto l’amministrazione del sindaco Antonella Corradin, che ricorda come una brava persona.

Roberta Bonato
Roberta Bonato in servizio nei luoghi di Vaia

Infine, nel 1999 arriva a Roana, allora guidata dal sindaco Bolzon, dove svolgerà tutta la sua carriera guadagnando i gradi di vice-istruttore durante l’amministrazione di Valentino Frigo e poi di vice-comandante coprendo il posto vacante di Rodeghiero, sempre in prima linea anche nelle emergenze come la tempesta Vaia del 2018.

“Ho sempre avuto la passione per questo lavoro principalmente perché credo nella legalità. Fossi nata dieci anni dopo, avrei fatto la poliziotta, senza nulla togliere al corpo della Polizia Locale, ma oltretutto quando ho iniziato ero già sposata e avevo una bimba – racconta parlando della sua vita con la divisa – Credo d’aver portato qualcosa di buono nel mio Comune, fatto di paesi piccoli e vissuto da tanti anziani che nonostante la loro diffidenza iniziale sono sempre andata a trovare anche solo per sapere se stessero bene. Sono stata dura perché questo è un lavoro che lo richiede e perché non bisogna purtroppo dimenticare che sono una donna, per cui se non dimostri autorevolezza da subito non resisti. Ma con il mio carattere sono riuscita a restare sempre in piedi. Nonostante questo, ho sempre cercato di essere indulgente, non chiudendo gli occhi di fronte alle cose sbagliate ma spiegandole alle persone e aiutandole quando possibile.”

Con l’inizio dell’anno nuovo, più precisamente dalle 19:06 del 31 dicembre 2021, la vigilessa Roberta si gode la pensione finalmente in abiti civili, nel silenzio generale ma celebrata dai colleghi e dalle tante persone che hanno voluto ringraziarla per il suo operato. “Ho ricevuto tanta solidarietà dai colleghi e da tutta la gente che mi ha chiamato. Non si può piacere a tutti, ma a questo punto forse alla maggior parte dei cittadini ho lasciato qualcosa di buono – dice ridendo – Adesso ho due nipoti da accudire, perché il mestiere dei nonni è anche questo in fin dei conti. E poi ci sono tutti i miei hobby da coltivare e posso fare tutte le cose che mi piacciono, finalmente senza l’orologio in mano.”

Allora buona vita, cara Roberta, e auguri di un felice anno nuovo!

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