Non giudichiamo mai dalla copertina: vale per i libri e per le persone

Cosa è la Human Library citata in tv al gioco l'Eredità? E perché ci riguarda tutte e tutti?

Domenica 13 gennaio al noto gioco tv su Rai1 “L’Eredità”, condotto da Flavio Insinna, è apparso come risposta corretta ad una domanda la Human Library (cioè la “Biblioteca Umana”). Ma che cosa è una “Biblioteca Umana”?! Questa dizione particolare non può non incuriosire!

Un libro non si giudica mai dalla copertina” è tra le primissime frasi che chi legge così come chi vende libri deve mandare a memoria: è verissimo, non c’è copertina che tenga, perché se la storia raccontata è bella, è bella, punto. Così come, nemmeno a doverlo dire, se la storia non ha sapore e non regge, beh, la copertina di quel libro non sarà buona nemmeno come poster da incorniciare.

Eppure tutte e tutti, anche i meno avvezzi alla lettura, sappiamo riconoscere un libro da un altro in base alla copertina. Così la pila di libretti blu sin da distante la intuiamo essere di Sellerio, e ovviamente di che casa possono essere i libri di formato invece più grande della media e dai colori pastello se non Adelphi? Ogni buon libro di racconto fantasy che si rispetti avrà sulla propria copertina disegnati mostri, maghi, paesaggi incantati o tutte queste cose assieme, anche se ciò dovesse non corrispondere pienamente al contenuto del libro!

Possiamo quindi dire che, beh, sì, le copertine dei libri possono mentire, e forse il caso più evidente (e confermato, ammesso) è la copertina della prima edizione della fortunatissima saga di Harry Potter, edito da Salani nel 1998: quella con in copertina un topo gigante e un ragazzo con gli occhiali -ma senza cicatrice!- con un copricapo a forma di testa di topo…
Chi avrebbe mai detto che una copertina così avrebbe scalato le classifiche mondiali di tutti i tempi?! Siamo sicuri la Bibbia abbia venduto così tante copie?! Vabbé, adesso si scherzava, eh!

Eppure, quanto è entrata in noi e nell’universo -se non letterario, almeno- cinematografico di tutte e tutti noi la storia avventurosa, misteriosa, anche tenebrosa del maghetto più noto -Merlino, perdonaci!- di tutti i tempi?!
Quella copertina, evidentemente, ha significato poco o nulla al fine del successo della trama, e cioè non ha posto alcun ostacolo a che in tantissime e tantissimi ci si avvicinasse a quella storia e la si sentisse quasi fosse la propria.

Così come leggere un libro, cioè leggere una storia, ci fa avvicinare a quei personaggi, ai protagonisti di quella storia, al punto quasi da immedesimarvicisi, così la “Human Library” – “Biblioteca Umana” propone alle persone di incontrarsi e raccontarsi le proprie storie, così che chi ascolta possa immedesimarsi nella storia di chi racconta.

Siamo tutte persone, ciascuna con la propria storia: raccontarcele, condividerle ci permette di avvicinarci ed entrare in contatto.

Chi mai può permettersi di giudicare quel personaggio di quella storia che ho letto o visto in un film o in una serie tv?! Provate a dire ad un fan di Harry Potter che Neville Paciock è solo uno sfigato che non farà strada! O a chi segue la Forza che Obi Wan Kenobi non è assimilabile ad un semidio. Chi osa affermare che Frodo Baggings non è la perfetta rappresentazione di uno qualsiasi di noi, colto nella propria semplicissima quotidianità e chiamato ad un compito sì alto e nobile!?

Chi mai, allora, potrebbe finire a giudicare una persona la cui storia ha ascoltato, ci si è appassionato e vi si è immedesimato?! Questo il segreto vincente della Human Library – Biblioteca Umana. Se le persone sono “come dei libri” poiché anch’esse hanno storie da raccontare, allora mettendole in dialogo tra loro, in un contesto facilitante, sarà possibile che…non ci si giudichi più per “le nostre copertine” (siano esse i vestiti, il colore della pelle, le pronunce della lingua), ma per le nostre storie personali.

L’idea della “Human Library”- “Biblioteca Umana” nasce nel 2000 a Copenhaghen, in Danimarca, per iniziativa di Ronni Abergel che creò la Menneskebiblioteket, appunto “Biblioteca Umana”: uno spazio fisico comodo e calmo quanto lo è una biblioteca, dove due persone che non si conoscono possono incontrarsi e raccontarsi per il tempo di 30 minuti le proprie storie stando l’una di fronte all’altra, come fossero “libri aperti”.

L’idea nacque dalla intuizione che più che tanti studi, tanti dati, tante informazioni -tutte cose nobili, frutti di studio, raccolta e diffusione approfonditi e comprovati, nonché poi diffusi, peraltro in ultima istanza anche dai divulgatori e dai giornalisti stessi-, ciò che può davvero cambiare le idee delle persone su altre persone è la generazione di empatia. Quella empatia sa scuoterci ben più di ogni altro dato razionale e rilevabile scientificamente.

E ciò forse è anche ciò che ci salva, ciò che ci rende pienamente…umani.

Come possiamo comprenderci se non abbiamo l’opportunità di parlarci?”, così diceva Ronni Abergel. Così nacquero le prime Human Library, che da allora si sono diffuse in più di 80 paesi nel mondo, esistendo oggi la The Human Library Organization a livello mondiale, nonché alcune cellule territoriali e locali. In Italia la prima a sorgere, nel 2015, e quella ad aver ricevuto il riconoscimento ufficiale è Human Library Toscana. Il 6 ottobre 2017 si è tenuto a Pistoia il primo convegno italiano sulle Human Libraries.

Qualora non fosse ancora emerso tra le righe, questo tipo di azione sociale e politica in senso lato può svolgere un ruolo fondamentale nel percorso di riconciliazione tra popoli e culture, nello scuotere le coscienze e liberarle da pregiudizi “di copertina” cioè superficiali, nella lotta contro le discriminazioni e i processi escludenti.

In particolare la Human Library Toscana ha significativamente portato il suo vivo -letteralmente- contributo ad eventi accuratamente selezionati quali il Festival dei Diritti, il Festival dell’Educazione, il Meeting Internazionale Antirazzista, la Festa dei Popoli, la Giornata Internazionale del Rifugiato, la Giornata Internazionale dell’Omofobia Bifobia e Transfobia, mettendo a disposizione 50 libri viventi alle centinaia di lettori -ascoltatori, più propriamente- che vi hanno preso parte. Perché quando una storia ci entra dentro, ma quando mai la molliamo più?!

Le stesse foto qui ricondivise provengono dalla pagina facebook di Human Library Toscana, che nonostante le difficoltà pesanti di questi ultimi due anni non ha mai smesso di portare avanti un progetto splendido e dalla mission tanto ambiziosa quanto nobile e foriera di semi puri di spirito di comunità e fratellanza tra i popoli.

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