Brignone, Shiffrin e Kilde: salviamo lo sci dal surriscaldamento del pianeta

Kilde: “il mondo sta cambiando sul piano della sostenibilità ambientale e l’impatto sul nostro sport è enorme”.

Questa volta a chiedere azioni concrete contro il cambiamento climatico sono le atlete e gli atleti professionisti della FIS che, in una lettera scritta a Courchevel durante lo svolgimento dei Mondiali, chiedono al presidente pro tempore e alla federazione, di avere maggiore attenzione riguardo al tema della sostenibilità. A firmare la lettera chiedendo questo cambiamento sono stati quasi 200 atleti della Federazione internazionale sci che provano una sincera preoccupazione per l’andamento climatico dei prossimi anni.

Le azioni richieste

  • I rappresentanti della FIS devono impegnarsi a raggiungere lo zero netto per tutte le operazioni e gli eventi FIS entro il 2035 o prima.
  • FIS deve creare una strategia di sostenibilità per raggiungere la riduzione delle emissioni del 50% entro il 2030, come da impegni assunti nell’ambito dello Sport per l’Azione per il Clima delle Nazioni Unite, e presentarla al pubblico prima dell’inizio delle attività.
  • FIS deve istituire un dipartimento di sostenibilità che garantisca che la sostenibilità diventi un aspetto chiave di tutti i processi di governance e delle operazioni, che devono essere controllati e certificati da un’organizzazione controllate e certificate da un’organizzazione indipendente.

Alcuni dati

Secondo Lifegate quest’anno la neve caduta al suolo sulla penisola ammonta al 53% in meno, un dato sicuramente preoccupante. Legambiente si schierai contro l’innevamento artificiale che definisce non sostenibile che definisce nel dossier 2023 “neve diversa” L’Italia è il paese dell’arco alpino dove è più diffusa: le piste innevate artificialmente ammontano al 90%, in Austria 70%, Svizzera il 50%, e Francia 39%.

La sfida e più importante per gli atleti è dunque quella di contrastare i cambiamenti climatici, un’azione sicuramente coraggiosa e lodevole e che sicuramente mira ad un futuro in termini ambientali più sostenibile nei confronti del delicato ecosistema, in particolar modo di quello montano.

Non risulta inaspettato quindi il triste primato di questa stagione, dove si è toccato il record negativo di gare cancellate e di variazioni del calendario.

Credit foto: Altorilievo – Voci di Montagna

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