A sorpresa, anche Roana adotta la strategia della tassa di soggiorno per accantonare fondi da destinare al comparto turistico del comune. Con l’ultimo consiglio comunale dell’anno la giunta ha infatti annunciato la decisione di applicare la tassa di soggiorno dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno, seguendo di fatto lo schema tracciato da Asiago, che già da diverso tempo l’ha introdotta.
“È necessario restare al passo con i tempi e poter garantire un’offerta turistica sempre valida e di qualità all’ospite – motiva il consigliere comunale ed ex vicesindaco di Roana Cesare Azzolini – Oltre a questo, è emersa anche la necessità di intercettare nuovi flussi turistici presenti sul mercato, in ottica di un aumento dell’attività turistica e delle presenze sull’altopiano. Per questo motivo istituiamo la tassa di soggiorno, null’altro che una piccola somma che l’ospite che soggiorna nelle strutture ricettive situate nel comune di Roana va a versare con la finalità di finanziare interventi in materia di turismo, a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione e recupero dei beni culturali, ambientali e relativi ai servizi pubblici locali ed ogni opera pubblica destinata all’incremento dell’offerta turistica.”
A dover pagare la tassa di soggiorno saranno tutti i soggetti non residenti a Roana e che intendano pernottare in una delle strutture ricettive del territorio comunale, siano esse alberghi, bed and breakfast, campeggi o case vacanza. Le uniche esenzioni riguardano naturalmente i residenti a Roana, i minori fino a 14 anni d’età, i membri delle forze dell’ordine e del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco che pernottano per esigenze di servizio e i disabili.
La tariffa varia in base alla tipologia della struttura ospitante, e quindi dei servizi offerti, fino alla quota massima di 5 euro al giorno a persona e per un periodo non superiore a 10 pernottamenti. È invece calcolato un importo forfettario nel caso di soggiorno in alloggi ad uso turistico per un periodo superiore a 30 giorni e per coloro che soggiornano in campeggi titolari di contratto o convenzione superiori a 30 giorni.
C’è però una certa perplessità sul tema, dovuta in primis alle notizie che riportano l’intenzione dell’amministrazione di voler destinare il 60% degli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno all’Ogd Montagna Veneta, devolvendo quindi la maggior parte dei fondi ad un progetto turistico ancora solo astratto. In secondo luogo, la preoccupazione degli abitanti delle frazioni di Roana riguarda la probabilità che una fetta di turisti prediliga altre località limitrofe nelle quali non viene richiesta la tassa di soggiorno e che rischiano, non senza troppe difficoltà, di offrire servizi migliori anche in termini di estetica dei luoghi.
“Il mercato turistico, che sta mostrando i primi sintomi di ripresa dopo i lunghi periodi di chiusura forzata dovuti alla pandemia, deve in questo momento fare i conti con i grossi aumenti dei costi energetici – commenta il consigliere del gruppo di minoranza Vivere Roana Carlo Stefani – L’istituzione della nuova imposta viene effettuata sulla base di una programmazione che sulla carta è già limitata soltanto ad alcuni comuni dell’altopiano, Asiago, Foza, Lusiana Conco e Roana, senza la condivisione con la categoria degli albergatori. Di marchio d’area e Ogd si sta parlando da anni, arrivando ancora una volta ad una situazione di comuni divisi fra loro su un tema così importante come il turismo. Il comune di Roana, che si è sempre mostrato sensibile ad una proposta condivisa del territorio, è sicuramente in grado di affrontare con mezzi propri la spesa iniziale di un progetto e rinviare quindi l’istituzione dell’imposta a cose fatte. Ricordiamo che un’imposta istituita, difficilmente verrà tolta.”
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