Sanità: gli Infermieri dichiarano lo stato di agitazione per le novità previste dalla Legge di Bilancio 2024

Il segretario provinciale di Nursind Vicenza, Andrea Gregori: “Quella che ci accingiamo a subire è l’ennesima deriva verso la privatizzazione del sistema salute, ai danni di sanitari e cittadini”

L’art. 32 della nostra Costituzione recita testualmente: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”, ma dalle anticipazioni della Legge di Bilancio 2024 sembra che queste sacre enunciazioni vengano drammaticamente rimaneggiate, voltando le spalle ai lavoratori del settore e, di conseguenza, ai cittadini”. Con queste parole il segretario provinciale di Nursind Vicenza, Andrea Gregori, commenta la situazione che verrebbe a crearsi allorché il testo di Legge di Bilancio 2024 venisse approvato così com’è stato strutturato.

Alla luce di questa situazione la Segreteria nazionale Nursind ha dichiarato lo stato di agitazione del personale infermieristico. Le motivazioni che porteranno ad un eventuale blocco delle attività – spiega il segretario Gregori – sono da ricercarsi nella Legge di Bilancio 2024, in cui ancora una volta le promesse della politica non solo non trovano riscontri, ma peggiorano una situazione già di per sé precaria”.

In particolare, nel testo provvisorio della Legge di Bilancio 2024, gridano vendetta due aspetti: il primo che penalizza fortemente, sotto il profilo del trattamento economico pensionistico, tutti i professionisti sanitari assunti tra gli anni ‘80 e ’90, il secondo in quanto il finanziamento previsto per i rinnovi contrattuali risulta assolutamente insufficiente a far fronte al tasso di inflazione reale esistente nel Paese.

Una situazione che denota chiaramente la mancanza di volontà della classe politica in carica di affrontare i problemi – prosegue il segretario Gregori – proponendo soluzioni accettabili e pragmatiche. Inoltre, al quadro prospettato si aggiunge una condizione lavorativa che in entrambe le Ulss del Vicentino sta portando allo stremo i professionisti della salute nelle strutture pubbliche, con inevitabili ricadute sui cittadini utenti di un servizio essenziale per la collettività”.

Nei prossimi giorni ci sarà il tentativo di conciliazione al Ministero, i cui esiti sono molto incerti – sottolinea il segretario Gregori – perché al di là delle promesse è necessaria una reale inversione di rotta su una Legge di Bilancio che rischia di essere la pietra tombale sui professionisti sanitari del pubblico impiego. È fuori di dubbio che la strisciante deriva verso la privatizzazione del sistema salute in Italia ha per complice una politica che mira a sfibrare la resistenza dei sanitari impegnati quotidianamente per la salute dei cittadini”.

c.s

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