Roana, dubbi della minoranza sulle scelte a bilancio dell’amministrazione Magnabosco

Stefani: "Essenziale che i fondi pubblici spesi per la promozione del territorio non si trasformino in un vantaggio indiretto per l'amministrazione uscente e che non mettano in discussione l'indipendenza dei media coinvolti"

Comune Roana - Carlo Stefani - Vivere Roana

Ieri pomeriggio nel municipio di Canove si è riunito per l’ultima volta il consiglio comunale guidato dal sindaco Elisabetta Magnabosco per approvare il bilancio del 2023. Una seduta retta dalla presenza dei consiglieri del gruppo di minoranza Vivere Roana, in mancanza del numero legale necessario per la sua valida costituzione in prima convocazione.

A sole sei settimane dalla fine del mandato, con un margine di tempo alquanto risicato per eventuali botta e risposta tra le parti, la minoranza ha argomentato la propria contrarietà all’approvazione della rendicontazione di gestione dell’anno scorso, andando a compiere un excursus dei temi controversi. Nel suo intervento il capogruppo Carlo Stefani ha ripercorso le tappe inerenti la mancanza di una gestione separata dei beni di uso civico, comportando quindi un “finanziamento della spesa corrente con parte delle entrate del patrimonio di uso civico”, e l’assenza di un occhio di riguardo per la manutenzione dei sentieri: “Solo rivolgendoci alla ragioneria abbiamo ottenuto una risposta riguardo la spesa del Comune per lo sfalcio dei sentieri nel 2023: 4 mila euro. Una spesa irrisoria – commenta Stefani – che non permette di avere i sentieri in ordine e di valorizzare la rete di mobilità dolce che collega le nostre frazioni e le nostre contrade. Spesa irrisoria soprattutto se comparata ad altre spese, come ad esempio quella sostenuta per il notiziario comunale”.

Uno dei punti cardine dell’attacco dell’opposizione riguarda infatti l’informazione da parte dell’amministrazione di maggioranza. In particolare, Stefani accusa il Sindaco di aver manipolato le informazioni somministrate ai cittadini mediante il notiziario comunale – il cui costo per l’edizione della primavera 2024 è stato di 6.400 euro – impedendo ai gruppi di minoranza di partecipare alla sua redazione e consentendo così la pubblicazione di notizie che secondo i consiglieri di opposizione sarebbero inesatte: “Tralasciando il tempismo machiavellico con cui l’edizione della primavera è stata pubblicata a ridosso delle prossime elezioni amministrative, trattandosi di un notiziario finanziato con soldi pubblici, sarebbe stato corretto dare adeguato spazio informativo a tutti i gruppi consiliari. Non vorremmo dover pensare – aggiunge il consigliere di Vivere Roana – che la maggioranza possa informare i cittadini utilizzando i soldi pubblici, mentre la minoranza debba farlo con mezzi propri. Un coinvolgimento di tutti i gruppi consiliari nella stesura del notiziario avrebbe evitato la pubblicazione di informazioni fuorvianti, come ad esempio la tabella che riporta un totale di 14 milioni di opere pubbliche, senza però precisare che l’importo comprende: 7 milioni di opere progettate e finanziate dall’amministrazione precedente, 1,3 milioni di opere realizzate da Veneto strade e non dal Comune – il Bint Ekkele – e 3 milioni di opere non ancora realizzate. Per cui l’importo delle opere effettivamente progettate e realizzate dall’amministrazione Magnabosco non è di 14 milioni, ma di soli 3 milioni in cinque anni!”

Stefani ha poi portato l’attenzione sulla preoccupazione in merito alle decisioni dell’amministrazione relativamente alla spesa di fondi pubblici per i servizi di comunicazione e promozione territoriale, in seguito alle determinazioni che prevedono “l’allocazione di risorse per quasi 35 mila euro per la promozione attraverso specifici media”.

Questa la denuncia della minoranza argomentata nel consiglio comunale di ieri: “Riconosciamo l’importanza di promuovere il nostro territorio e le sue iniziative culturali, soprattutto in funzione delle stagioni turistiche. Tuttavia riteniamo fondamentali che tali azioni siano intraprese con la massima trasparenza, equità e nel rispetto dei principi di buona amministrazione. Il nostro primo punto di critica riguarda la mancanza di un processo aperto e competitivo nella scelta dei media per la promozione del territorio. Informazioni raccolte indicano l’esistenza di alternative mediatiche con maggiore visibilità e costi comparabili o inferiori a quelli selezionati. Questo solleva dubbi sulla motivazione che ha portato alla scelta di specifici fornitori, anziché optare per un processo che garantisca la migliore esposizione possibile a un costo ottimale per la collettività. Da considerare poi che la tempistica di queste spese potrebbe influenzare negativamente la percezione dell’imparzialità dell’amministrazione e la libera espressione dei media finanziati. È essenziale che la promozione del territorio non si trasformi in un vantaggio indiretto per l’amministrazione uscente né che metta in discussione l’indipendenza dei media coinvolti. Chiediamo pertanto spiegazioni dettagliate sulle ragioni alla base della scelta di specifici media per la promozione territoriale, una revisione del processo decisionale per garantire che le future spese di comunicazione avvengano attraverso procedure competitive e trasparenti e la garanzia che l’allocazione dei fondi pubblici per la promozione non influenzi l’indipendenza dei media nei libero dibattito politico, soprattutto in vista delle prossime elezioni comunali.

Dubbi sollevati a cose fatte e per i quali Magnabosco non ha voluto fornire una spiegazione, limitandosi a prendere atto di quanto esposto, lasciando che a parlare fossero le determine citate e sempre reperibili nel sito del Comune di Roana nella sezione dedicata.

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