Il ritratto: chi è Sonia Gandhi

Sonia Gandhi, nata Antonia Edvige Albina Maino il 9 dicembre 1946 a Lusiana (Lusiana Conco) è una delle personalità politiche più influenti e discusse dell’India contemporanea. La sua storia è un intreccio unico di cultura italiana e politica indiana, che la rende una figura emblematica di resilienza, trasformazione e leadership.

Dall’Italia all’India

Cresciuta in una famiglia modesta, Sonia si trasferì in Inghilterra per completare gli studi, dove incontrò Rajiv Gandhi, figlio di Indira Gandhi, una delle figure politiche più iconiche dell’India. I due si sposarono nel 1968, e Sonia si trasferì in India, immergendosi completamente nella cultura e nelle tradizioni del paese. Nonostante le iniziali difficoltà di adattamento, riuscì a guadagnarsi il rispetto della potente famiglia Gandhi e del popolo indiano.

Il debutto nella politica

Dopo l’assassinio di Indira Gandhi nel 1984 e di Rajiv Gandhi nel 1991, Sonia rimase per lungo tempo lontana dalla scena politica, concentrandosi sulla famiglia. Tuttavia, nel 1998, fu convinta ad assumere la guida del Partito del Congresso Indiano, in un momento in cui il partito viveva una fase di profonda crisi. Nonostante le critiche e le accuse di essere un’”estranea”, Sonia riuscì a ricostruire il consenso intorno al Congresso, portandolo alla vittoria nelle elezioni generali del 2004.

Una leadership di mediazione

La sua presidenza del Partito del Congresso, durata fino al 2017, è stata caratterizzata da una forte attenzione alle politiche sociali e da una visione inclusiva, mirata a ridurre le disuguaglianze e a sostenere i più deboli. Sonia ha giocato un ruolo fondamentale nell’istituzione di programmi rivoluzionari come il Mahatma Gandhi National Rural Employment Guarantee Act, che garantisce lavoro a milioni di famiglie nelle aree rurali.

Sebbene abbia scelto di non diventare primo ministro dopo la vittoria del 2004, lasciando l’incarico a Manmohan Singh, il suo ruolo dietro le quinte è stato cruciale per guidare il governo e il partito in un periodo di grande fermento politico.

Critiche e sfide

Le sue origini italiane sono sempre state al centro delle critiche da parte degli avversari politici, che hanno spesso messo in discussione la sua legittimità come leader indiana. Nonostante ciò, Sonia ha mantenuto una posizione di rilievo grazie alla sua capacità di mediazione e al suo approccio pragmatico. È riuscita a costruire alleanze strategiche con diversi partiti regionali, consolidando il ruolo del Congresso sulla scena politica.

Eredità politica

Sonia Gandhi non è solo una figura politica; è un simbolo di integrazione culturale e determinazione. La sua leadership ha plasmato il destino di uno dei paesi più grandi e complessi del mondo, e il suo impegno continua a influenzare il panorama politico indiano attraverso i suoi figli, Rahul e Priyanka Gandhi, entrambi attivamente coinvolti nella politica.

Sonia Gandhi rappresenta un esempio raro di come l’identità personale e l’appartenenza culturale possano convergere per creare una leadership autentica, capace di andare oltre le divisioni e costruire un futuro condiviso. Da Lusiana all’India, il suo viaggio è la storia di una donna che ha sfidato ogni previsione, diventando una delle voci più rispettate nel cuore dell’Asia meridionale.

Ronald Reagan, Sonia Gandhi, la First Lady Nancy Reagan e il Primo Ministro Rajiv Gandhi, durante una cena di stato nel giugno 1985
Sonia Gandhi alla Casa Bianca con Bill Clinton

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