Parole cariche di gratitudine e speranza quelle condivise da Andrea Pasqualon sui social, a una settimana dalla tappa del Giro d’Italia che avrebbe dovuto riportarlo tra le strade di casa. Ma il destino ha scritto un copione diverso.
La nona tappa del Giro, disputata lo scorso 12 maggio da Gubbio a Siena, ha cambiato il volto della corsa per molti, tra cui l’eneghese della Bahrain Victorious, coinvolto in una brutta caduta che lo ha costretto al ritiro. Se inizialmente si era temuta una frattura alla clavicola, gli accertamenti hanno poi evidenziato la frattura di due vertebre. Una notizia che ha gelato i suoi tifosi a pochi giorni dalla tappa del 25 maggio, passata proprio per Enego, dove Pasqualon era attesissimo dai suoi compaesani.
Costretto a seguire la corsa rosa da lontano, il campione altopianese tornato sulle sue montagne ha scelto di condividere un messaggio intenso, colmo di emozione, riconoscenza e con una lucida riflessione:
“Tanti avranno pensato alla sfortuna, io invece ho pensato a quanto fortunato sono stato, a quanto la Vita mi sta dando e togliendo ogni giorno, ma pur sempre uno spiraglio, un sorriso me lo lascia vivere, grazie a qualcuno che da lassù ha deciso che non era il momento per finire il tutto, ma magari per tornare a scrivere una storia ricca ed emozionante, di quelle che un giorno potrà essere raccontata e ricordata come una favola a lieto fine.”
Nel suo post, Pasqualon ha voluto ringraziare chi gli è stato vicino, a cominciare dai genitori: “Un grazie particolare va innanzitutto ai miei genitori, che sono stati lì con me giorno e notte ad accompagnarmi verso quell’operazione, realizzata da un’équipe medica senese specializzata in operazioni vertebrali, guidata dal dottor Francesco Muzii, neurochirurgo, persona fantastica con una professionalità unica.”
“Grazie a tutto il mio team Bahrain Victorious per il supporto durante la convalescenza, e poi a tutti voi tifosi che durante la tappa di casa mi avete regalato una gioia unica e indimenticabile, grazie al vostro affetto dimostratomi fra le strade del Giro d’Italia”
Una testimonianza che va oltre il racconto sportivo e che restituisce la vera essenza di chi lo sport lo vive con il cuore, anche nei momenti più difficili. E ora l’intero Altopiano, con la sua Enego, aspetta solo il momento in cui Andrea tornerà in sella, per scrivere – davvero – una nuova favola a lieto fine.
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