Democrazia e libertà di stampa: la nostra risposta ad Emanuele Munari

Abbiamo letto con attenzione e rispetto le parole di Emanuele Munari, consigliere comunale di minoranza a Gallio, che in un lungo post su Facebook ha replicato a un nostro articolo. Non possiamo rispondere direttamente nella sua pagina, perché lo stesso Munari ha scelto di limitare i commenti. Lo facciamo dunque qui, dove quanto scritto resta pubblico e accessibile a tutti.

Lo ribadiamo con chiarezza: il diritto a candidarsi è sacro. Nessuno, tantomeno un giornale, ha il potere di impedirlo o di limitarlo e ci vorrebbe altro! Solo i regimi autoritari si arrogano questa facoltà e guarda caso, insieme alla possibilità di candidarsi soffocano prima di tutto la libertà di stampa e di opinione. Noi, al contrario, difendiamo fino alla morte entrambi i principi.

Proprio per questo riteniamo altrettanto sacro il diritto di un giornale di fare retroscena politico, analisi e opinione. Questa non è una deviazione dal giornalismo: è parte integrante della sua missione. Un giornalismo che non prende mai posizione si riduce a una bacheca di notizie, oppure peggio diventa uno strumento manipolato dietro la facciata di una finta neutralità.

Le nostre motivazioni sono note e chiare da sempre. Da quasi un anno portiamo avanti una campagna di sensibilizzazione affinché l’Altopiano possa convergere su un unico candidato dal profilo trasversale e autorevole, capace di ambire a un seggio in Consiglio regionale. Lo abbiamo scritto e spiegato in numerosi articoli, apertamente e senza sotterfugi. Decontestualizzare le nostre parole, è palesemente scorretto.

Munari ci accusa di voler condizionare la democrazia. In realtà, è proprio la democrazia a garantire che un giornale possa esprimere liberamente il proprio pensiero e che i cittadini possano leggerlo, valutarlo e farsi un’opinione autonoma. Nessuno viene “condizionato”: per fortuna non abbiamo né il potere né la pretesa di influenzare le masse. Chi ci legge sa distinguere, sa analizzare, sa scegliere. Dire il contrario significa offendere prima di tutto i lettori, considerandoli incapaci di pensare con la propria testa.

Quanto a chi oggi si erge a custode della democrazia, ci sia consentita un’osservazione. Da consigliere comunale di minoranza, Munari diserta sistematicamente le sedute del Consiglio comunale di Gallio, l’istituzione che più di ogni altra incarna la vita democratica locale,  trovando però tempo per presenziare a trasmissioni televisive e talk-show. È un dato di fatto, non un’opinione. Così come è un dato di fatto che durante la sua sindacatura non abbia mai preso parte alle celebrazioni del 25 aprile, ricorrenza che rappresenta uno dei momenti fondativi della nostra democrazia.

Per questo, con rispetto ma con fermezza, osserviamo che non è forse la persona più adatta a impartire lezioni di democrazia. E se davvero deciderà di candidarsi, ci auguriamo che in caso di elezione possa essere più presente in Consiglio regionale a Venezia di quanto lo sia oggi in Consiglio comunale a Gallio. Sarebbe il primo segnale di coerenza e di rispetto verso i cittadini.

Quanto a noi, continueremo a esercitare la libertà di stampa con la stessa trasparenza e la stessa coerenza che ci contraddistinguono: raccontando i fatti, analizzando le dinamiche, prendendo posizione quando serve. Perché questo è il compito di un giornale libero.


Il post di Emanuele Munari


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