Il futuro di Marcesina si scrive con il verde: torbiere salvate, natura protetta

Un progetto da 400mila euro trasforma Marcesina in un laboratorio naturale per salvare biodiversità e paesaggio

C’è un tesoro nascosto tra i pascoli e i boschi della Piana di Marcesina, ed è un tesoro fatto di acqua, torba, muschi e piante rarissime. Per proteggerlo e valorizzarlo, il Comune di Enego ha ottenuto un importante finanziamento da 400.000 euro grazie al Bando Capitale Naturale 2025 promosso dalla Fondazione Cariverona.

Il progetto si chiama “P.T.B. – Praterie, Torbiere e Boschi della Piana di Marcesina” e coinvolgerà enti scientifici, agricoltori, allevatori e tecnici locali. L’obiettivo è chiaro: contrastare il degrado degli habitat naturali e promuovere una gestione sostenibile del territorio montano. Le azioni previste saranno coordinate in un piano condiviso che metterà insieme conservazione attiva, recupero ecologico e valorizzazione agricola e forestale. Il Dipartimento TESAF dell’Università di Padova curerà la parte scientifica, affiancato da una rete di partner operativi del territorio.

Il progetto non si limita alla tutela delle torbiere, ma punta a ristabilire l’equilibrio complessivo degli ecosistemi della Piana, intervenendo in modo integrato dal flusso delle acque alla gestione dei pascoli e dei boschi. Un’azione a tutto campo per restituire vitalità e continuità ecologica a un ambiente montano di altissimo valore.

Fondamentale sarà la collaborazione con alcune aziende agricole locali che hanno aderito al progetto e che rappresentano un punto di riferimento per l’economia di montagna. Tra queste si segnalano El Tabaro di Dalla Palma Paolo & C., la Società Agricola Il Crocere S.S. di Tognon Lorenzo & C., l’Azienda Agricola 7 Caliere, la Pagiusco Società Agricola S.S., La Biza, Serena Carcenato, Walter Dalla Palma, Dalla Palma Marco Fortunato, la Società Agricola Frison S.S. e l’Unione Montana “Spettabile Reggenza dei Sette Comuni”. La loro partecipazione rafforza il legame tra tutela ambientale e attività agro-pastorali tradizionali.

La Piana di Marcesina ospita due ambienti tra i più rari d’Italia: le torbiere del Palù di San Lorenzo e del Palù di Sotto. Queste zone umide, formatesi nel tempo grazie ad antichi bacini lacustri e a un clima freddo e piovoso, sono veri e propri scrigni di biodiversità. Non a caso, la Commissione Europea le ha inserite nei Siti di Importanza Comunitaria. Qui si sviluppano muschi particolari chiamati sfagni, che danno origine alla torba e creano un microclima ideale per specie vegetali e animali molto rare, alcune delle quali a rischio di estinzione. È il caso dell’Andromeda polifolia, della Drosera rotundifolia e della Pinguicola vulgaris, piante carnivore che riescono a sopravvivere in terreni poveri nutrendosi di insetti.

Tra i fiori più curiosi spiccano i tricoforeti, che in primavera colorano le torbiere di bianco e in autunno si tingono di rosso. In queste aree vivono anche il mirtillo falso, il Carice della fanghiglia, la Rana montana e la Lucertola vivipara. Numerosi sono gli uccelli che sostano o nidificano in queste zone: Picchio nero, Civetta capogrosso, Astore, Averla piccola, Stiaccino, Merlo dal collare e Bigiarella.

Il progetto P.T.B. prevede numerose azioni concrete, tra cui la pulizia dei canali naturali che regolano il deflusso dell’acqua, la creazione di piccoli bacini e pozze a supporto delle malghe, e la riforestazione di dieci ettari di bosco con oltre mille nuove piante. È previsto inoltre un piano per la riduzione delle specie invasive, la posa di nuova cartellonistica informativa e interventi mirati per migliorare la qualità dell’acqua e il bilancio idrico complessivo.

Il tutto sarà coordinato da una cabina di regia composta da esperti, amministratori e rappresentanti del territorio.

Il progetto di Enego è uno dei dodici selezionati dalla Fondazione Cariverona tra le province di Vicenza, Verona, Belluno e Mantova, per un totale di oltre 4 milioni di euro assegnati. Un riconoscimento importante che sottolinea il valore naturalistico dell’Altopiano e l’impegno del Comune verso la tutela di un ambiente unico, fragile e prezioso, che merita di essere protetto e trasmesso alle future generazioni.

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