Fuoco incrociato sulle schede ospedaliere

Pellizzari: "Un pretesto per attaccare Munari". Boscardin chiosa: "Non sono competenza dell'Unione Montana"

Ospedale di Asiago

Proseguono le polemiche e gli scontri che vanno ad acuire la spaccatura all’interno dell’Unione Montana, una spaccatura sempre più evidente e che non giova affatto al territorio in questa fase di imminente riapertura della stagione turistica già minata dalla pandemia.

Uno dei temi di cui il sindaco di Asiago è tornato spesso a parlare negli articoli apparsi su varie testate negli ultimi giorni è l’approvazione delle più recenti schede sanitarie che, secondo Rigoni Stern, sarebbero state discusse dall’ex presidente dell’Unione Montana Emanuele Munari. Ad intervenire in questo dibattito è il sindaco di Enego, Ivo Boscardin, che ricorda i fatti risalenti alla primavera del 2019, quando furono approvate quelle schede ospedaliere con le quali la Regione portò a conclusione una complessa opera di riprogrammazione pluriennale della sanità veneta: “Le schede ospedaliere furono approvate a Bassano durante la conferenza dei sindaci dei comuni appartenenti all’area dell’Ulss 7. Dell’altopiano, sei comuni votarono a favore e uno solo, Asiago, fece voto di astensione. Alla conferenza erano presenti, oltre a me, il sindaco di Asiago Rigoni Stern, il sindaco di Rotzo Pellizzari e un delegato per ognuno degli altri quattro comuni“. Sulle accuse nei confronti di Munari, Boscardin precisa: “L’Unione Montana non è l’ente preposto a discutere e votare le schede ospedaliere. Quella è una competenza dei Comuni. Munari non c’entrava niente, se non come sindaco di Gallio“.

Dello stesso parere è Aldo Pellizzari, che ricostruisce in maniera dettagliata tutta la vicenda: “Le schede furono proposte dall’Ulss 7 e mandate in supervisione ai sindaci. Alcune delle richieste avanzate dai sindaci dell’altopiano risultarono non attuabili per la situazione regionale relativa alla sanità, ma c’era la promessa di ulteriori migliorie nello step successivo. Con una lettera a nome di tutti i sette comuni chiedemmo di poter partecipare alla discussione delle schede in quinta commissione e così avvenne: il giorno prima della riunione furono convocati, in rappresentanza dell’altopiano, il presidente dell’Unione Montana Emanuele Munari e il sottoscritto, allora nel ruolo di vicepresidente – prosegue Pellizzari – In occasione di quell’incontro fu richiesto il potenziamento in particolare di uno dei reparti più importanti per il nostro territorio: il pronto soccorso. Abbiamo fatto il nostro lavoro, niente di più“. Pellizzari rispolvera poi l’accordo stipulato tra tutti i sindaci e gli assessori alla sanità per approvare le schede ospedaliere del 2019, frutto del lavoro di anni e con un cambio in corsa dell’assessore regionale alla sanità, che solo Asiago decise di non rispettare all’ultimo minuto, facendo voto di astensione.

Il Sindaco di Rotzo spiega anche come alcune problematiche riguardanti ad esempio il punto nascite e il pronto soccorso trovino la propria matrice nelle schede ospedaliere del 2012, nelle quali erano stati tralasciati alcuni reparti. “Non si può dare la colpa all’ultimo arrivato e non dire allora che qualcuno ha nascosto la testa sotto la sabbia nel 2012. La responsabilità è di tutti o di nessuno, così come il merito della riapertura dell’ospedale va a tutti. Si sta usando un pretesto per andare contro Munari, che io in questo caso mi sento di difendere“, conclude il sindaco di Rotzo.

Nessun commento per ora da parte degli altri sindaci, nemmeno dallo stesso Munari che  non risponde alle accuse.

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