78 anni dopo il diritto di voto alle donne la strada verso la parità è ancora lunga

Il 1° febbraio 1945 le donne hanno conquistato il diritto di voto.

Una data che la Provincia di Vicenza, che ha tra le sue funzioni la promozione delle pari opportunità, deve e vuole ricordare. Anche come spunto per una riflessione sulla strada fatta da allora e, soprattutto, su quella che rimane da fare.

Una reale parità -afferma il presidente Andrea Nardin si avrà solamente quando non sarà imposta dalle leggi, ma farà parte del sentire comune. Quando, ad esempio, la cura della famiglia non sarà appannaggio delle donne e la presidente non sarà un’eccezione. Un ruolo fondamentale in questo percorso ce l’hanno le istituzioni, perché spetta a loro fornire servizi a supporto delle famiglie. E ce l’hanno le scuole, perché la cultura della parità si impara anche a scuola, sui libri di testo, dalle parole degli insegnanti.”

Il diritto al voto è stato un traguardo importante -afferma la consigliera provinciale alle pari opportunità Giulia Busatoma la battaglia per raggiungere una vera eguaglianza non è finita e non lo sarà finché non saranno realmente superate disparità sociali, professionali e di gestione della cosa pubblica. Ad oggi le donne devono ancora fare i conti con una realtà politica e sociale che riserva loro scarsissime agevolazioni a fronte degli innumerevoli impegni di cui sono costrette a farsi carico. Carriera, famiglia, lavoro di cura non sono opzioni tra cui poter scegliere, al contrario: non solo l’una penalizza profondamente tutte le altre, ma in ognuna di queste realtà la donna si ritrova a subire condizioni che ne sviliscono il ruolo e l’impegno. ”

c.s

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