Domenica piscina chiusa. Roffo: “Aderiamo allo sciopero nazionale”

Sciopero piscine

Serrata nazionale delle piscine domani, domenica 6 febbraio. È così che il Coordinamento delle associazioni dei gestori di impianti natatori intende protestare contro il caro bollette e la riduzione di utenza a causa della pandemia.

Una situazione insostenibile per la quale ora i gestori hanno deciso di alzare i toni: “Gestiamo impianti pubblici e forniamo un servizio essenziale sostituendoci ai Comuni – ha spiegato Marco Sublimi, rappresentante nazionale del coordinamentoDiamo un servizio a milioni di utenti e di agonisti su tutto il territorio nazionale, impieghiamo oltre 300 mila persone tra dipendenti regolarmente assunti e collaboratori sportivi. Su 23 mesi di pandemia, 10 li abbiamo passati senza poter utilizzare gli impianti, mantenendo però costi enormi che hanno generato perdite gravissime. Le piscine sono state le prime a chiudere e le ultime ad aprire. Sono state anche le prime ad aver imposto l’obbligo del green pass per gli utenti, nonostante ciò lavoriamo ancora al 40% della capienza a causa dei limiti Covid. I vari decreti ristori non coprono nemmeno il 5% dei ricavi annuali, ma in media sono registrate riduzioni di fatturato oltre il 50-60%, con l’impossibilità di pagare utenze di luce, acqua e gas. Di recente – continua Sublimi – si è aggiunto il caro bollette con aumenti superiori al 50%. Inoltre la quarta ondata epidemica sta generando un riduzione del 50% dell’utenza, con disdette quotidiane, mancati rinnovi e richieste di rimborsi. Così è impossibile sopravvivere!”

Fra le richieste dei gestori, che nell’ultimo decreto ristori hanno ottenuto un contributo di 30 milioni di euro, un contributo ulteriore di 150 milioni di euro per evitare la chiusura e un allargamento dell’ecobonus del 110% a tutti i lavori di ristrutturazione di efficientamento energetico degli impianti.

“I ristori arrivati sono serviti per coprire forse un mese di utenze, senza contare la retribuzione dei dipendenti – commenta Angelo Roffo, gestore della piscina comunale di Canove di RoanaL’introduzione delle nuove misure riguardanti il Green pass ha comportato per noi un calo dell’afflusso superiore al 50%. Dobbiamo continuare ad affrontare spese pazzesche per mantenere un servizio adeguato, almeno sufficiente, possibilmente buono. L’aumento esponenziale delle bollette poi, al terzo anno di pandemia e ancora con restrizioni vigenti, sta portando alla chiusura di tantissime strutture, anche storiche. In questi casi le istituzioni, a tutti i livelli, non possono muoversi in ritardo. Devono prendere iniziative immediate, anche se già siamo in ritardo di tre anni.”

“Questa pandemia l’ho affrontata da solo e aderirò allo sciopero di domani per dimostrare, seppure in maniera simbolica con la chiusura di un giorno, l’arrabbiatura di noi gestori e mettere tutti al corrente delle difficoltà che dobbiamo superare – spiega Roffo – Le istituzioni devono sbrigarsi a mettere in campo qualche soluzione rapida ed efficiente.”

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