La “Doppia Laurea” ad un passo dall’approvazione

Sembra una favola o una filastrocca, eppure ancora oggi non si possono conseguire due titoli di laurea allo stesso tempo: è l’Italia? “Doppia Laurea” è la soluzione!

“Doppia Laurea” approda in Aula per il voto finale martedì 5 aprile 2022, e ciò vuol dire che se viene approvata dall’anno accademico prossimo (cioè da settembre) ci si potrà iscrivere a due corsi di laurea contemporaneamente: un successo, un salto in avanti dal forte potenziale!

Ma lo sapete che ancora oggi nel 2022 è in vigore il Decreto Regio n. 1592 del 1933 -sì, esatto del 1933, 89 anni fa, un regime diverso, una società che non c’è più, un mondo del tutto mutato da allora- al cui articolo 142 è stabilito che: “è vietata l’iscrizione contemporanea a diverse Università e a diversi Istituti d’istruzione superiore, a diverse Facoltà o Scuole della stessa Università o dello stesso Istituto e a diversi corsi di laurea o di diploma della stessa Facoltà o Scuola”.

Oggi i laureati in Italia sono poco più del 20% della popolazione, mentre a livello europeo la media è vicina al 33%, con punte di quasi il 40% in Francia e Spagna, e registrando in Germania poco più del 31%.
Se guardiamo alla fascia 30-34 enni in Italia siamo sì al 27,8% ma in Europa siamo oltre il 41%.
Nel 2020 in Italia si sono laurete 344.850 persone, di cui 196.384 donne e 148.466 uomini.

Quindi, nonostante il tanto dire e pontificare quanto alla necessità oggi dei giovani di formarsi in maniera multidisciplinare, nonché di accumulare sia hard sia soft skills le più poliedriche, nonché di essere flessibili e proattivi -tradotto: “sii pronto a cambiare lavoro, a cambiarlo spesso, e con mansioni anche ben diverse le une dalle altre”- niente è stato fatto sino ad oggi per aiutare i giovani a poter davvero formarsi in più campi in un periodo congruo e sostenibile.
Ancora oggi infatti non mi posso iscrivere a Giurisprudenza se sono già iscritto ad Economia, ma nemmeno a Matematica se sto studiando Filosofia.

Eh, ma figurati se ci riesci!”: ma che c’entra? Il discorso è il solito: ampliare i diritti non lede in alcun modo gli altri né chi non ne usufruirebbe!
Se una persona riesce a sostenere due corsi di laurea simultaneamente perché impedirle di seguirli? Perché obbligare una persona a investire 10 anni della propria vita per un percorso che potrebbe concludere in 5?

E proprio per i tanti e ripetuti richiami ai giovani affinché sappiano garantirsi una formazione multi- ed inter-disciplinare, incarnando quindi alla conclusione dei propri studi figure professionali poliedriche, capaci a meglio adattarsi a questo mondo (del lavoro) in continuo mutamento, sono fondati e, per quanto ben incartati, veri nel senso di corrispondenti alle richieste d’oggi.

Da ultimo, eh, solo da ultimo, si lasci dire che nel resto d’Europa ciò è già consentito, e forse non a caso i giovani di altri Paesi europei sembrano “avvantaggiati” rispetto agli italiani in linea generale: e se invece fosse appunto più veritiero che sono i giovani italiani ad essere “svantaggiati” e peraltro per colpa del proprio Stato che ne limita le possibilità ed occasioni di formazione? Sarebbe il colmo!…e forse lo è!

Meno male quindi che è ormai giunta all’ultimo fatidico passaggio la proposta “Doppia Laurea”, ossia il disegno di legge che si propone di abolire questo divieto, la cui ratio legis allora, nel 1933, affondava propriamente le radici in una società a forte vocazione agricola e dall’economia volta all’autarchia quindi chiusa quindi non potendo consentire il minimo dispendio di energie oltre la soglia della accettabilità per il fragile sistema, mentre oggi risulta desueta sotto il profilo storico, inadeguata sotto il profilo sociale, inaccettabile e che grida vendetta sotto il profilo generazionale e di sguardo verso il futuro.

“Doppia Laurea” è a prima firma del Deputato Alessandro Fusacchia, già collaboratore di Emma Bonino prima al Ministero del Commercio Internazionale (2007-2008) e poi agli Affari Esteri (2013-2014), e già Capo di Gabinetto al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca durante il mandato di Stefania Giannini (2014-2016).
Sin dall’inizio di questa Legislatura, Fusacchia ha portato avanti (e non è stato il solo parlamentare a farlo, peraltro convergendo su tale proposta anche il CNEL) la proposta, sorta così come ora se ne discute a luglio 2021, che è stata approvata dapprima dalla CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) il 23 settembre 2021, approdata alla Camera dei Deputati  è stata lì discussa e approvata all’unanimità il 12 ottobre scorso, infine incardinata al Senato a gennaio e appunto martedì prossimo 5 aprile (dopo l’ok in Commissione Cultura il 23 marzo) c’è la grande e fondata attesa per la definitiva approvazione e quindi per rendere legge “Doppia Laurea”, la possibilità di iscriversi contemporaneamente a due percorsi formativi differenti.

Sarà un caso fortuito della storia, ma proprio il 23 marzo 2021 la Commissione Europea, in risposta alla petizione 0328/2020 del cittadino Antonio Visicchio, ritenendo che nel divieto di contemporanea iscrizione possa scorgersi una potenziale restrizione della libera circolazione degli studenti europei, aveva dichiarato di aver avviato “un dialogo con le autorità italiane per ottenere ulteriori informazioni, ad esempio riguardo all’eventuale esistenza di motivi politici che giustifichino gli ostacoli alla mobilità degli studenti che sembrano derivare dalle disposizioni italiane in questione quando si tenta di combinare un corso di studi in Italia e in un altro Stato membro“.

Vediamo quali sarebbero -usiamo ancora il condizionale!- le possibilità per gli studenti dal prossimo anno accademico. Fermo restando l’obbligo di possesso dei titoli di studio richiesti dall’ordinamento per l’iscrizione ad ogni singolo corso di studi, verrebbe consentita l’iscrizione contemporanea a:

– due diversi corsi di laurea, di laurea magistrale o di master, anche presso più università, scuole o istituti superiori a ordinamento speciale;

– un corso di laurea o di laurea magistrale e ad un corso di master, di dottorato di ricerca o di specializzazione, ad eccezione dei corsi di specializzazione medica;

– un corso di dottorato di ricerca o di master e ad un corso di specializzazione medica.

Le suddette iscrizioni contemporanee sono consentite presso due o più diverse istituzioni italiane, così come due o più diverse istituzioni sia italiane sia estere: cioè potrei frequentare non solo due lauree di cui una a Napoli ed una a Roma, ma anche un dottorato a Milano ed essere iscritto ad un master a Parigi.

Si è pensato ovviamente anche alle questioni finanziarie: frequentare l’Università ha un costo considerevole ed infatti esistono già formule di sostegno e supporto, e non se ne può non tenere conto anche in caso di “Doppia Laurea”, con le giuste perequazioni.
Se ne occupa l’articolo 3 della proposta di legge “Doppia Laurea”, e prevede che lo studente che si iscrive contemporaneamente a due corsi corsi universitari beneficierebbe degli strumenti e dei servizi a sostegno del diritto allo studio -cioè la “borsa di studio”- per una sola iscrizione a sua scelta e non per entrambe, e però potrà anche avere un esonero, totale o parziale, dal versamento delle tasse universitarie –rectius “contributo onnicomprensivo annuale”-, in presenza dei requisiti previsti, per  entrambe le iscrizioni ai due (o più) corsi di laurea. Quindi, in sintesi: taglio delle tasse per entrambe le iscrizioni, più borsa di studio per uno solo dei due corsi.

A questo punto, sono molto ottimista e convinto che quanto prima si chiuderà l’iter legislativo. Proprio stamattina ho avuto modo di riparlarne con la Ministra dell’Università e della Ricerca Cristina Messa. Mi ha confermato il suo pieno impegno a fare tempestivamente i decreti attuativi che serviranno, nel frattempo noi parlamentari riprendiamo il giro in tante città d’Italia per incontrare studenti e docenti, presentare la legge Doppia Laurea e usarla anche per parlare di orientamento, nuove competenze e nuove opportunità di formazione”. Così commentava il 23 marzo scorso, giorno dell’approvazione in Commissione, l’onorevole Fusacchia, il cui tour nelle Città e nelle Università è iniziato già lo scorso autunno e proseguirà ancora perché se come sembra sarà sancito un nuovo diritto ampliato allo studio, perché il diritto sia pienamente tale deve essere esercitato, e per essere esercitato deve essere conosciuto da coloro che possono fruirne.

Non resta perciò che seguire gli ultimi -incrociamo le dita!- passi del disegno di legge “Doppia Laurea”: martedì sera al tg tutti pronti a sapere come è andata!

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