30° anniversario strage di Capaci: l’incontro degli studenti di Asiago con la scorta di Giovanni Falcone

“Giovanni Falcone era sempre solo e non è per niente bello nè tantomeno facile essere da soli a combattere un fenomeno, quello della mafia, che ha un nome e un cognome: Cosa Nostra. Se riusciamo a stare tutti uniti in questa lotta, potremo pure perdere qualcuno per strada … come purtroppo è accaduto, ma almeno il sogno di vincere questa guerra si può portare avanti”. 

Queste sono le parole di Giuseppe Sammarco, uno degli agenti della scorta di Giovanni Falcone che, ieri mattina  insieme ai colleghi Luciano Tirindelli e Anselmo Lo Presti, ha raccontato un pezzo di storia del nostro paese agli studenti di tutte le classi dell’IIS di Asiago riuniti per l’occasione al Cinema Lux.

I tre ospiti portano avanti da anni un lavoro sulla memoria del magistrato siciliano e degli altri che persero la vita 30 anni fa a Capaci.

Quello di ieri è stato un appuntamento che senza dubbio rimarrà impresso nella memoria dei presenti, perchè i ragazzi hanno potuto sentire, dalla viva voce di chi c’era, il racconto di uno dei momenti drammaticamente più significativi della storia recente del nostro paese: l’attentato del 23 maggio 1992 in cui trovarono la morte il magistrato antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Si tratta di un giorno che per molti di noi, è ricordo nitido, è memoria viva e che invece per i giovani studenti è Storia con la “S” maiuscola e che pertanto deve essere preservata e tramandata affinché non si dimentichi cosa è accaduto.

Quel sabato pomeriggio del 23 maggio 1992, io dovevo essere lì” – ha raccontato Luciano Tirindelli – sarei dovuto essere alla guida di una delle due macchine. Invece, per una serie di circostanze, il mio turno fu assegnato al mio collega Antonio Montinaro, che oggi non c’è più.” Le parole degli ex agenti della scorta di Falcone, unite alle immagini e ai video proiettati sullo schermo in ricordo di quel tragico giorno, hanno davvero coinvolto e colpito gli studenti del “Mario Rigoni Stern”, prova ne sia che tutta la conferenza si è svolta per lunghi tratti in un silenzio quasi surreale. Del resto questo capita quando la Storia, spesso superficialmente considerata da molti studenti una materia noiosa e inutile, prende vita ed entra nel vissuto delle persone grazie alla testimonianza diretta di chi c’era.

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