“Non passa settimana che durante le nostre escursioni in luoghi più o meno noti dell’altopiano dei Sette Comuni abbiamo incontri ravvicinati con una pratica decennale e consolidata cioè quella dell’abbandono dei rifiuti in montagna. Le responsabilità di tale pratica sono varie e diversificate.
Si va dal pastore errante (abbiamo ripulito dai rifiuti l’intera Val Galmarara tranne un paio di punti vicino a Bivio Italia e Galmararetta), ai malghesi, poco avezzi con il conferimento rifiuti (Malga Silvagno, Malga Quarti Verena, Malga Erio, Malga Mandrielle verso Ortigara, Malga Costalunga, Malga Foraoro, tanto per citarne alcune), e ai cittadini (vedi la bonifica a Lusiana lungo la strada del Lebene o in contrada Bosco ad Asiago dove peraltro abbiamo recuperato molti rifiuti di una attività di allevamento).
Porto come esempio la zona di Fiara. Il 4 e 5 giugno saremo in zona come associazione per ripulire una grotta (Grotta di Fiara) da carcasse di animali, plastica, lattine, farmaci, batterie da auto. La nostra azione porterà nella migliore delle ipotesi la grotta al suo stato originale. Da un sopralluogo in zona abbiamo capito e documentato come anche nei pressi della Malga siano seppelliti moltissimi rifiuti e altri negli edifici della malga stessa. Ora se alla bonifica non segue un intervento preciso con chi in malga ci lavora, la pratica di gettare rifiuti ovunque continua. Occhio non vede cuore non duole, ma a lungo termine distrugge in poco tempo ciò che è nato faticosamente nei millenni.
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