Hockey inline: le impressioni delle Vipere asiaghesi sull’argento conquistato ai World Skate Games

Asiago Vipers Luca Rigoni Thomas Berthod Daniele Facchinetti Marco Frigo Alessandro Rossetto

Gli Azzurri della nazionale Senior maschile stanno rientrando dall’Argentina con una medaglia d’argento al collo conquistata dopo un torneo giocato ad altissimi livelli, e che ha visto i giocatori degli Asiago Vipers impegnati ai World Skate Games 2022 rendersi protagonisti, a livello mondiale.

Le interviste delle Vipere

Daniele Facchinetti, protagonista di un Mondiale superlativo: “Nel complesso il bilancio è decisamente positivo. Abbiamo rimontato la Spagna nei quarti, battuto gli Usa in semifinale e siamo ormai stabilmente nelle prime quattro del mondo. La finale? È stata persa, male per certi aspetti, ma alla fine in una partita così conta solo il risultato. Non come la vinci o come la perdi. Non so se ci siano recriminazioni, non penso, sinceramente non saprei cos’è andato male. Hanno giocato meglio di noi. Stasera (domenica, giorno della Finale, ndr) più che meritatamente, magari nel torneo no. Emozione? Quella contro gli americani la più grande da un po’ di tempo, per tutti. Averli battuti ci ha reso orgogliosi e caricati per oggi (domenica, ndr), anche se purtroppo è andata male. Abbiamo comunque dimostrato che ci siamo e che meritiamo di stare qui e se ne sono resi conto tutti”.

Il capitano, Marco Frigo, al suo primo Mondiale: “Il bilancio è assolutamente positivo, anche se il rammarico per la finale c’è. Per il torneo disputato meritavamo di più. Un’esperienza che servirà di lezione per il futuro di questo gruppo giovane e che, appunto, ha ancora tanto futuro davanti. Personalmente ho provato una grandissima emozione, soprattutto dopo l’impresa contro gli Usa. Non c’erano parole per descrivere ciò che avevamo fatto. Esordire a quasi 30 anni è stato particolare, unico e di certo non capita a tutti. Sono contento. Un grazie alla squadra che da subito mi ha fatto sentire parte del gruppo; sono grato per l’opportunità avuta”.

È il turno del coach, Luca Rigoni: “Abbiamo disputato un grande torneo. Il livello era molto alto e ogni anno cresce e ti obbliga a giocare e ad interpretare al meglio tutte le partite. Resta un torneo incredibile il nostro, merito di un grande gruppo, dentro e fuori il campo. Abbiamo raggiunto la finale lottando con cuore e … (virilità, ndr), passando attraverso un gran girone e vincendo partite incredibili. Come contro la Spagna, che un anno fa non ci ha fatto vedere disco, o come il ‘miracolo’ sportivo con gli Stati Uniti in semifinale. È chiaro che il rammarico c’è, più per come abbiamo perso la finale. Siamo arrivati un po’ stanchi e scarichi e contro i cechi, che dispongono di una qualità incredibile, questo lo paghi. Il gruppo meritava di più, fermo restando che abbiamo dimostrato che l’Italia c’è e che se si mette in testa di giocare può essere spettacolare. Siamo stati belli e convincenti, facendo divertire anche chi ci ha seguito da casa. I giocatori, quando capiranno bene quello che hanno fatto, saranno fieri di loro stessi. Abbiamo ricevuto tanti complimenti e il futuro può essere dalla parte di questo gruppo giovane. L’ho detto ai ragazzi nel dopo-gara, quando ho giocato la mia prima finale (era il 2011, ndr) ero già vecchio. Se riusciremo a lavorare con un gruppo solido e che darà disponibilità sapremo essere ancora competitivi anche nei prossimi anni”.

Il messaggio di Thomas Berthod: “Le emozioni che abbiamo provato penso siano state trasmesse fino a casa. Uno dei momenti chiave è stato il gol del 3-2 contro la Spagna. Lì ci siamo accesi e caricati in vista della partita con gli Usa che, forse, abbiamo visto come una finale. Un po’ tutto il percorso era finalizzato a quella gara. Una volta superata pensavamo di esserci liberati del peso. E così ci siamo spenti, giocando un po’ di ‘fantasia’, ma per riuscirci dobbiamo ancora crescere. E la Repubblica Ceca ci ha puniti”.

Ultimo, il più giovane degli Asiago Vipers presente in Argentina, Alessandro Rossetto, e per lui il bilancio è doppio: “Queste due settimane a Buenos Aires sono state veramente incredibili, un’esperienza unica. Il Mondiale Junior indubbiamente poteva finire in maniera molto diversa e non con un bugiardo settimo posto, che ci ha lasciato molto rammarico poiché le potenzialità per fare meglio c’erano eccome. Il sogno di una medaglia ci è sfuggito perdendo una partita a mio avviso sotto il nostro controllo (il Quarto di Finale perso contro la Namibia all’overtime, ndr), togliendoci la possibilità di andare in semifinale. Nonostante ciò, siamo stati un bel gruppo, ci siamo divertiti. Va bene così. Mondiale senior, che dire! Esordire a 17 anni in un Mondiale e arrivare in finale non capita tutti i giorni, per lo più battendo la Spagna ai quarti e gli Usa in semifinale. Siamo stati veramente un gruppo unito e questo si visto anche in campo. L’unione, la forza, il sacrificio ci hanno permesso di arrivare in finale, dove secondo me, meritatamente, hanno vinto i cechi per come hanno interpretato la partita. Sicuramente é stato un percorso bellissimo e meritato, ripagato con una bellissima medaglia d’argento. Ringrazio tutto lo staff per avermi concesso questa opportunità”.

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