Asiago-Bolzano: arrestati 2 ultrà bolzanini, altri 40 a rischio daspo

Due gli arresti e oltre 40 ultras schedati

Tafferugli allo Stadio Odegar
Gli agenti alle prese con gli ultras durante i tafferugli all'esterno dell'Odegar

L’incontro sul ghiaccio di martedì sera tra l’Asiago hockey e il Bolzano ha infiammato il pubblico di oltre 3 mila tifosi accorsi all’Odegar per gustarsi il tradizionale grande classico che dà sempre forti emozioni. Uno stadio pieno come non si vedeva da tempo e un’atmosfera di festa, per le volpi vittoriose, rovinata sul finale dalla mancanza di sportività di alcuni ultras del Bolzano.

Dopo la conclusione della partita, nonostante l’imponente servizio di ordine pubblico allestito per l’occasione, due ultras ospiti sono stati arrestati per aver aggredito il dirigente del servizio stesso, predisposto dalla questura attraverso la Digos. A finire in manette con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, violenza e lesioni sono stati Antonio Orfanello, 41 anni, di Bolzano e Domenico Dilillo, 36 anni, originario di Barletta. Ieri mattina i due tifosi sono comparsi in aula di fronte al giudice Salvadori nel processo per direttissima.

Un’altra quarantina di ultras bolzanini è stata trasferita la notte scorsa negli uffici della questura di Vicenza, identificata e fotosegnalata. Per loro nelle prossime ore dovrebbe arrivare il Daspo del questore Paolo Sartori, congiuntamente agli avvisi orali.

L’incontro tra le due squadre provoca sempre tensioni, specie fra le tifoserie, ma le evidenti intenzioni bellicose manifestate sin dall’inizio dagli ultras delle volpi del Südtirol avevano costretto il servizio di ordine pubblico ad intervenire a tutela dei numerosi spettatori presenti. Da qui i tafferugli con le forze dell’ordine a presidio del palazzetto e l’aggressione al dirigente della Digos, che ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso per farsi medicare dopo i colpi subiti. A bordo del pullman di tifosi del Bolzano trasferiti nella notte alla questura di via Mazzini poiché poco collaborativi con le forze dell’ordine, anche alcuni minorenni.

Ieri la dirigenza dell’Hockey Club Bozen ha diffuso una nota nella quale si dissocia dai comportamenti degli ultras indisciplinati e sottolinea la condotta generalmente corretta della propria tifoseria: “L’HCB Alto Adige Alperia, in seguito ai fatti accaduti fuori dallo stadio Odegar al termine del match contro l’Asiago, desidera sottolineare come si schieri con fermezza contro ogni tipo di violenza. Al contempo la società crede che sia ingiusto generalizzare e prendere di mira il tifo nel suo complesso: le azioni di singole persone, che verranno valutate dalle forze dell’ordine preposte, non possono ricadere su un gruppo molto più ampio, che sostiene regolarmente la squadra e che non ha nulla a che fare con episodi di violenza. Da sempre a Bolzano vengono accolti tutti i tifosi, comprese famiglie e bambini, che possono assistere alle partite da tutti i settori in un clima di grande serenità, divertimento e, soprattutto, sicurezza”.

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