Consumo di frutta e verdura ai minimi storici

Coldiretti Vicenza: “Prezioso il ruolo di Campagna Amica e dei mercati dei produttori per sensibilizzare i cittadini consumatori”

Con il caro prezzi e il cambiamento climatico che ha decimato i raccolti, i consumatori hanno tagliato gli acquisti di frutta e verdura, che crollano del 9% in quantità rispetto allo scorso anno, ai minimi da inizio secolo. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti sulla base dei dati Cso Italy presentata all’apertura del Macfrut di Rimini.

I consumatori vicentini – spiega Coldiretti Vicenzahanno ridotto del 17% le quantità di pere, del 11% le arance e l’uva da tavola, dell’8% le pesche, le nettarine e i kiwi e del 5% le mele, mentre tra gli ortaggi crollano del 24% gli acquisti di asparagi e del 20% quelli di radicchi. I dati veneti e vicentini sono sostanzialmente in linea con quelli nazionali”.

Nel 2022 cala al 16,8% la quota di popolazione dai tre anni in su che ha consumato giornalmente almeno quattro porzioni di frutta e/o verdura, che ora si colloca su livelli significativamente più bassi rispetto a quanto registrato nel periodo 2015-2018, quando tale indicatore raggiungeva quasi il 20% secondo le elaborazioni Coldiretti su dati del rapporto sul benessere dell’Istat.

In controtendenza rispetto al dato generale si registra un aumento degli acquisti direttamente dal produttore e nei mercati contadini, secondo un’analisi effettuata da Fondazione Campagna Amica nella rete di vendita diretta degli agricoltori, la più grande d’Europa. “A spingere le vendite della frutta locale è soprattutto – aggiunge Coldiretti Vicenza – la garanzia della stagionalità e della maggiore genuinità e freschezza del prodotto che, non essendo soggetto a lunghi tempi di trasporto, dura di più e, conseguentemente, azzera gli sprechi, rispetto soprattutto a quello proveniente dall’estero, spesso anche di minore qualità”.

In molti paesi, dall’Africa al Sudamerica, è, infatti, permesso l’uso di pesticidi pericolosi per la salute che sono vietati in Europa, senza dimenticare il fatto che le coltivazioni sono realizzate in condizioni di dumping sociale per il basso costo della manodopera. Il consiglio della Coldiretti per portare in tavola prodotti di qualità è dunque quello di acquistare direttamente dal produttore e di verificare comunque in tutti i punti di vendita sull’etichetta o sui cartellini l’indicazione obbligatoria della provenienza.

c.s

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