Alla scoperta delle Torbiere di Marcesina

Nella Piana di Marcesina si possono trovare due ambienti particolari ed estremamente rari in Italia, inseriti nei “siti di importanza comunitaria” dalla commissione europea e che contribuiscono ad arricchire e conservare la biodiversità nel nostro Altopiano: le torbiere di Palù di San Lorenzo e di Palù di Sotto o Fonte del palo.

Queste aree  si sono formate, oltre che per l’esistenza di residui morenici, che hanno creato piccoli bacini lacustri, per la presenza di due condizioni essenziali: la continua presenza di acque superficiali e le basse temperature. Questi fattori garantiscono che il tasso di decomposizione sia molto basso e che, nel tempo, si accumuli la sostanza torbosa, sulla quale si diffonde una vegetazione prevalentemente erbacea.

Il clima freddo e piovoso della Piana di Marcesina ha permesso lo sviluppo delle torbiere e il mantenimento di un microclima idoneo alla sopravvivenza di particolari specie vegetali.
Innanzitutto gli sfagni, un caratteristico tipo di muschi che danno origine alla torba e, stratificandosi, bloccano l’apporto d’acqua sottostante alle specie vegetali dello strato superficiale.

La vegetazione delle torbiere è caratterizzata, dunque, da specie dipendenti dalle acque meteoriche, che vivono in climi freddi e su terreni poveri. Ecco perché si sono diffuse alcune piante carnivore, come la Pinicula vulgaris, o la Drosera Rutundifoglia,che traggono dagli insetti le sostanze necessarie alla loro sopravvivenza.  Inoltre, l’ambiente delle torbiere di Marcesina ospita specie rarissime, come la Andromeda polifonia, che è a fortissimo rischio d’estinzione.

Sono diffusi i tricoforeti, che in primavera ricoprono le torbiere di fiori bianchi e cotonosi, mentre d’autunno assumono una colorazione rossastra,Il mirtillo falso,il Carice della Fanghiglia e molte altre specie..
Per quanto riguarda la fauna si segnala la presenza della Rana montana e della Lucertola vivipara. Numerosi sono gli uccelli che sostano o nidificano nell’area: fra questi il Picchio nero, la Civetta Capogrosso, l’Astore, l’Averla piccola, lo Stiaccino, il Merlo dal collare e la Bigiarella.

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