Altopiano terra di nessuno: porte aperte alla micro criminalità

Forze dell'ordine

Immaginate un mondo perfetto (o quasi), dove i bambini giocano per strada e non succede mai niente; le persone camminano per le vie del paese giorno e notte senza paura, le porte delle case restano aperte. Nel 2007, quando mi sono trasferita in pianta stabile sull’altopiano, era così. E a riprova di ciò, i cartelli (che ancora si vedono in qualche fortunata contrada) che invitano gli automobilisti a procedere a velocità moderata perché “qui i bambini giocano in strada”.

Ma i tempi cambiano e la società evolve, nelle grandi città così come nelle piccole comunità. Uno stile di vita più frenetico, esigenze differenti rispetto al passato e forse anche un po’ di isolamento individuale dovuto all’abbondante utilizzo della tecnologia sono solo alcune delle motivazioni che fanno sì che anche nelle realtà più contenute come i sette comuni si diffondano piaghe sociali tipiche della micro criminalità: utilizzo di droghe, piccoli furti, episodi di taglieggio ai danni di minorenni…

Se fino a una manciata d’anni fa si potevano dormire sonni tranquilli, oggi anche l’altopiano necessita di un controllo capillare da parte delle forze dell’ordine, le uniche in grado di combattere l’illegalità in maniera efficace. Se, però, è loro consentito. Il che non è scontato, a quanto pare.

Facciamo insieme un esercizio di fantasia.

Immaginate di trovarvi nella tranquillità di casa vostra, in una fredda sera d’autunno. Dall’esterno percepite dei rumori sospetti e, sperando che l’indifferenza ormai dilagante (spesso per comodità) non vi abbia ancora contagiato, vi affacciate alla finestra per vedere cosa stia succedendo. Assistete a un tentativo di furto con scasso: un classico nelle grandi città, un po’ meno nei nostri paesi, per fortuna. Immediatamente vi attivate nella maniera più istintiva (e corretta, lo sottolineo), chiamando le forze dell’ordine. Uno squillo, due: “Carabinieri di Thiene, buonasera”. E già qualcosa qui stona… perché è vero che Thiene sta a un tiro di schioppo dall’altopiano, ma a volte un pugno di minuti è fondamentale per cambiare le sorti di un avvenimento. Sorvolate su quella che ormai è una situazione nota e chiedete aiuto, perché intanto quei malviventi stanno entrando in casa dei vostri vicini, brave persone che facendo sacrifici hanno acquistato un piccolo angolo di paradiso per le loro vacanze. “Mi dispiace, non possiamo intervenire al momento, non abbiamo mezzi disponibili.” Vi sentite soli, impotenti.
Intanto i ladri riescono a sfondare la porta, fanno razzia di tutto ciò che trovano di interessante e se ne vanno, impuniti, pronti per il prossimo colpo.
Sipario.

Immaginate ora di trovarvi nella tranquillità di casa vostra, in un’altra fredda sera d’autunno. Dall’esterno percepite dei rumori sospetti e vi affacciate alla finestra per vedere cosa stia succedendo. Sì, ci sono di nuovo dei malintenzionati, ma questa volta stanno cercando di entrare nella vostra proprietà. Memori di quanto accaduto ai vicini di casa, decidete di non chiamare aiuto. Nella camera accanto dorme vostro figlio: e se quelle persone gli facessero del male? Meglio non pensarci e prevenire. Siete nati in montagna, nella vostra famiglia la passione per la caccia è una tradizione. Andate a prendere fucile e munizioni, i ladri entrano dalla finestra della cantina, sono proprio di fronte a voi: sparate un colpo, due, quegli uomini col volto coperto, feriti, fuggono.
Succede tutto in una manciata di secondi. Sono tutti al sicuro, adesso, ma la vostra vita è finita. Nell’istante esatto in cui avete premuto il grilletto per difendere la vostra proprietà, i vostri beni, le persone care, avete condannato voi stessi a un girone infernale fatto di capi d’accusa, processi, condanne. Mentre chi ha minacciato la vostra incolumità diventa la vittima.

Mi vengono i brividi quando sento le persone che parlano di “arrangiarsi da soli” di fronte a problemi di gestione dei soliti delinquentelli che creano disordine sull’altopiano. Problemi che sarebbero facilmente risolvibili se alle forze dell’ordine venissero dati gli strumenti necessari per essere sul territorio. Invece quello che sta rischiando di accadere, pian piano, insinuandosi nella cultura della nostra piccola comunità, è la perdita dell’abitudine ad affidarsi agli organi competenti, trasformando i cittadini in tanti Graziano Stacchio.

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