Se questo cratere lunare vi sembrasse strano, beh avete ragione: non è un cratere!
La sua forma e il modo in cui l’ombra del bordo viene proiettata sul fondo suggerisce una cosa sola: questo è il soffitto di una caverna collassata, un “lucernario” potremmo dire. La caverna sottostante potrebbe essere molto più grossa dei circa 50 metri di diametro dell’imboccatura. Il fondo è almeno 34 metri più in basso del bordo!
L’esistenza di strutture del genere sulla Luna è un’ottima notizia, perché una caverna lunare potrebbe essere il nostro primo vero avamposto: non solo sottoterra si è protetti dai raggi cosmici e dal vento solare che colpiscono incessantemente la superficie della Luna, ma anche dai micrometeoriti. La Luna è priva di atmosfera, e qualsiasi granello di sabbia cosmico arrivi finisce per colpire la superficie come un proiettile, invece di vaporizzarsi prima. Non certo la situazione ideale se stai cercando di costruire un habitat delicato e pressurizzato.
Le caverne lunari potrebbero avere due origini, entrambe nel fuoco: la prima è un impatto. Qualsiasi cratere di una certa dimensione una volta formato ha un fondale che è più magma che roccia. Raffreddandosi si possono formare crepe e cavità, e oggi alcune di queste cavità le vediamo come delle caverne a cielo aperto. La seconda è più eccitante: tubi lavici! Sulla Terra come sulla Luna le grandi eruzioni effusive possono produrre dei grandi tubi sotterranei (in realtà colate di lava solidificatesi in superficie). Ma grazie alla ridotta gravità lunare, sul nostro satellite tali cavità possono essere colossali!
Per questo l’ESA e la NASA stanno cercando di progettare una missione per l’esplorazione e mappatura di questi oggetti bizzarri. Il rischio è però selezionare una caverna che non è molto più grande del lucernario che si vede, mentre per una base stabile servirebbe un volume maggiore, quindi ecco che ci sono tutta una serie di design in competizione: chi propone rover-cavallette, chi un rover che si muova a spirale in superficie per mappare i vuoti sotterranei usando la geofisica, fino a veri e propri esploratori della caverna, in grado di avventurarsi nella notte perenne del sottosuolo. Vi lascio nel link l’elenco dei design presentati all’ESA!
Sarebbe davvero curioso che per iniziare la colonizzazione della Lun, tornassimo a vivere nelle caverne!
Lorenzo Colombo per Chi ha Paura del buio?
Credits: NASA/Goddard/Arizona State University
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Siamo presenti anche su TELEGRAM, iscriviti al nostro gruppo per rimanere aggiornato e ricevere contenuti in esclusiva: https://t.me/settecomunionline