Poker di “lune”

Se il sistema solare fosse una città, Saturno sarebbe il suo quartiere elegante. È quello che viene da pensare ogni volta che si riguardano le splendide immagini che ci ha regalato la missione Cassini.

Se il sistema solare fosse una città, Saturno sarebbe il suo quartiere elegante. È quello che viene da pensare ogni volta che si riguardano le splendide immagini che ci ha regalato la missione Cassini.
Come questa, che risale al 17 settembre 2011. La sonda si trovava appena al di sopra del piano degli anelli saturniani, di cui possiamo vedere un dettaglio. La posizione era particolarmente propizia per ottenere uno scatto di magistrale composizione, con ben quattro satelliti nel campo di vista.
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Il maggiore, scuro sullo sfondo, è Titano. Si tratta della seconda luna più grande del sistema solare, di poco inferiore a Ganimede in quanto a dimensioni (5150 km contro 5268 km). Pensate che entrambe sono più grandi di Mercurio! Titano è anche l’unico satellite nel sistema solare ad avere una propria atmosfera, che tra l’altro è ricca di azoto come quella nostrana e ha una densità paragonabile a quella dell’atmosfera terrestre. Titano è anche, oltre al nostro pianeta, l’unico corpo del sistema solare con bacini liquidi in superficie (di idrocarburi però, non di acqua).
Sovrapposta a Titano c’è la figura chiara di Dione, 1123 km di diametro. Fu scoperta nel 1684 dallo studioso italiano di cui la missione Cassini porta il nome. L’astronomo di Perinaldo scoprì quattro lune saturniane: Dione, Teti, Rea e Giapeto. Come Galileo che dopo aver scoperto i quattro satelliti maggiori di Giove li chiamò “astri medicei” in onore di Cosimo II de’ Medici, Cassini chiamò le “sue” quattro lune saturniane “Sidera Lodoicea” (“stelle di Luigi”) in onore di Luigi XIV di Francia, paese in cui lavorava.
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Aguzzando la vista possiamo vedere due satelliti più piccoli. Quella macchiolina ovale a destra degli anelli è Pandora, scoperta nel 1980 dalla sonda Voyager 1. È un sasso a forma di patata lungo 81 km, pressappoco la distanza tra Roma e Frosinone.
E a proposito di sassi a forma di cibo, guardate bene nella fascia vuota dell’anello. Quella è la Encke Gap, una divisione dell’anello A di Saturno. Lo vedete quel puntino? È Pan, il più interno dei satelliti saturniani, ad appena 133.000 km dal pianeta gigante. In questa immagine non si può vedere, ma vi assicuro che ha la forma di un panino al prosciutto. Un panino largo 35 km, formato dall’agglomerarsi del materiale che prima era distribuito dove ora c’è l’Encke Gap. È stata lei, insomma, a creare questa divisione nell’anello A! Questi satelliti si chiamano “lune pastore”, e per questo la piccola Pan ha preso – nel 1991, l’anno successivo alla sua scoperta – il nome dell’antica divinità greca legata ai pascoli.
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Filippo Bonaventura per Chi ha paura del Buio?
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