Premi Oscar 2023: l’Italia come sempre c’è

Non in primo piano, ma anche quest'anno l'Italia marca presenza agli Oscar con 5 artisti. I Premi verranno assegnati la notte del 12 marzo, ma gli Oscar alla Carriera sono già stati resi consegnati a novembre 2022: tutti e 3 giusti tributi ad artisti di spessore internazionale

C’è, come ogni anno, un pizzico di Italia ai “Premi Oscar” -Academy Award è il nome ufficiale- come accade ormai abitualmente negli ultimi anni: 4 nomination riguardano eccellenze italiane del mondo del Cinema.

I premi per cui c’è più attesa -di seguito tutte le candidature per tutte le categorie- verranno assegnati la notte tra il 12 e il 13 marzo prossimi, mentre i Premi Oscar alla Carriera sono già stati assegnati a novembre scorso: come accade ogni anno, ma in quest’anno in particolare, la scelta è ricaduta propriamente su personaggi dopotutto non così conosciuti su grande scala, i cui prodotti ed il cui lascito sono già ora universalmente riconosciuti. Un ottimo, doveroso e giusto tributo.

Andiamo con ordine: quali sono e chi sono le 4 nomination italiane agli Oscar 2023?

Della nomination del mini-film Le pupille, live action di 40 minuti diretto ed interpretato da Alba Rohrwahcer, uscito e disponibile sulla piattaforma Disney+, si è già, e a ragione, diffusamente parlato. Il prodotto, davvero un gioiellino, correrà nella categoria dei Migliori Cortometraggi.

Rohrwahcer, in una carriera ormai ventennale, è stabilmente tra le (ed i) migliori attrici (e attori) del cinema italiano stabilmente da 15 anni a questa parte. Rohrwacher ha già raccolto più e più premi: 2 David di Donatello nel 2008 e nel 2009; 1 Nastro d’Argento nel 2011 più uno al film che ha interpretato (“Perfetti Sconosciuti”) nel 2016; 2 Globo d’oro nel 2009 e nel 2015; 3 Ciak d’oro nel 2008, 2010 e 2015; la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile nel 2014; 3 Premi Pasinetti alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2010, 2013 e 2014; ancora 1 premio in ciascuna delle seguenti manifestazioni: Festival du cinema italienne di Annecy, SulmonaCinema Film Festival, Festival Internazionale del Film di Roma, Torino Film Festival, Tuscia Film Fest e Animavì-Cinema d’Animazione e Arte Poetica. Ha così e ormai da tempo certificato a pieno titolo il proprio talento, che pure pare non aver ancora saputo accendere i cuori del pubblico italiano su vasta scala.

Della seconda nomination si è sentito parlare, ma non ancora abbastanza: quando smetteremo di renderci conto che un buon trucco è anche un elemento centrale per il successo di un prodotto cinematografico? Qui non ci stuferemo di ripeterlo.
Se l’anno scorso la nomina all’italian fu anche per i Costumi, quest’anno è la volta del Trucco, categoria in cui corre il biopic Elvis sulla vita di Elvis Presley, ossia l’italiano Aldo Signoretti. Il nome forse, e purtroppo, detto così non sa comunicare molto, eppure cambierebbe eccome se si citassero Moulin Rouge!, Apocalypto e Il Divo. Non sono detti a caso: sono le altre 3 occasioni in cui Signoretti è già stato nominato agli Oscar per il Trucco, perché, ebbene sì, per Signoretti è la quarta nomina agli Oscar.
Ma se ancora non bastasse, citiamo pure altri grandi film in cui ha lavorato Signoretti e la cui opera artistica è ammirevole. Oltre al già citato Il Divo, una lunga serie di film dell’acclamato regista italiano Paolo Sorrentino: La Grande Bellezza, Youth, This must be the place, Loro 1 e Loro 2, e Young Pope, serie tv sempre di Sorrentino. Signoretti ha collaborato più volte anche con Mario Martone, in Noi Credevamo e Qui rido io. Ammirevoli anche i risultati con l’attore Elio Germano sia in Volevo nascondermi sia ne Il Giovane Favoloso. In ambito internazionale, oltre ai citati e celeberrimi successi, possiamo indicare ancora Romeo+Giulietta, Zoolander 2, Konan il Barbaro e, ad inizio carriera, il testamento del maestro Luchino Visconti Gruppo di famiglia in un interno.

Veniamo alle due nomination italiane meno ricordate e quindi di cui meno si è data giusta e doverosa invece citazione e riconoscimento. Il cinema, ancor più dopo la pandemia e il blocco delle sale cinematografiche su un fronte, nonché sul fronte opposto il proliferare delle piattaforme di streaming -tutt’altro che produttori di serie B, visti successi e capolavori acclamati quali Mank di David Fincher e The Irishman di Martin Scorsese, dovendo citarne non più di due-, sta vivendo anni di fatiche immani, capace sì di produrre capolavori come blockbuster osannati dal pubblico mainstream (Avatar – La via dell’acqua, ha appena superato i 2 miliardi di dollari di incassi nel mondo, posizionandosi al momento come sesto miglior incasso di sempre nella storia del Cinema), ma non ancora tornato -e chissà se mai ci tornerà- ai numeri pre-pandemia.

Il primo da ricordare è Lorenzo Zurzolo, giovane (classe 2000) interprete del film di produzione italo-polacca (a prevalenza polacca, diamo a Cesare…) EO di Jerzy Skolimowski, vicenda incentrata sul destino di un asino. Il nome di Zurzolo rieccheggia maggiormente ad un pubblico giovane, essendo emerso in questi anni con -tra gli altri- Baby, Sconnessi, Sotto il sole di Riccione e Sotto il sole di Amalfi, nonché da ultimo nella chiacchierata serie tv di Amazon Prime Prisma.
Ah, sia chiaro: anche se EO ci sembra titolo o sconosciuto o quasi buffo, beh, teniamo a mente che ha vinto il Premio della Giuria al Festival di Cannes a maggio scorso, non le briciole. Ed infatti EO corre nella categoria Miglior Film Internazionale (che spesso indichiamo come “Straniero”).

Infine, forse un po’ ritagliando tra i margini delle nomination per la Miglior Canzone, tra cui è candidata anche Applause, ritroviamo Maria Sole Tognazzi e Margherita Buy, rispettivamente regista e interprete di uno degli spezzoni del film ad episodi Tell It like a Woman, della cui colonna sonora fa appunto parte il pezzo Applause. Ecco quindi spiegato perché con 4 nomination possiamo dire che siano 5 gli artisti italiani che gareggiano agli Oscar 2023.

Come dicevamo in apertura, se tutte le più attese categorie debbono ancora farci rimanere sulle spine per più di un mese, sciolte invece sono le attese per i Premi Oscar alla Carriera. Come da tradizione questi vengono annunciati con anticipo e quindi non solo ne conosciamo i nomi, ma possiamo fin d’ora provare a conoscerne i meriti sul campo, di cui l’Oscar è degno tributo.

Il Premio Oscar alla regista e produttrice cinematografica francese, di origine martinicana, Euzhan Palcy, il cui apice della carriera fu Un’arida stagione bianca, nel 1989, con un cast internazionale che annoverava Susan Saradon, Marlon Brando e Donald Sutherland. Si può dire che sia stata la prima donna regista nera ad essere scelta da Hollywood. Il suo Rue cases negres vinse il Leone d’Argento al Festival del Cinema di Venezia nel 1983.

Solo gli appassionati di cinema e/o di musica fanno la ola al leggere il nome di Dianne Warren, eppure lei è la persona più profica nella storia dell’industria musicale. Un gigante, un’autrice inimitabile come chissà se e quando ne avremo un’altra. Ha già vinto in carriera 1 Grammy Award,  1 Emmy Award, 2 Golden Globe -2 anni fa con la nostra Laura Pausini, per Io sì(Seen), ve lo ricordate?! Peraltro prima canzone non inglese ad aver vinto il Golden Globe e prima canzone in lingua italiana nominata agli Oscar!-, 4 Satellite Award ed 1 Nastro d’Argento. Warren ha già ricevuto in carriera 13 nomination ai Premi Oscar, senza però mai vincere. Ora vanta il Premio Oscar alla Carriera. Meriti sul campo? If I Could Turn Back Time -il suo più grande successo- e You Haven’t Seen the Last of Me cantate da Cher, Because You Loved Me da Celine Dion, I Don’t Wanna Miss a Thing dagli Aerosmith nell’intramontabile colossal Armageddon. Warren vanta collaborazioni anche con Santana, Rita Ora, Leona Lewis, John Legend, Lady Gaga. Ricordiamo che ha anche collaborato con noti cantanti italiani: oltre alla citata Laura Pausini, anche Giorgia, Alexia, il Volo.
An passant, Warren potrebbe fare doppietta: la suddetta Applause è ancora a sua firma!

Se leggete Peter Weir non è detto lo associate subito al ruolo di regista. Ma se leggete -perché avrete visto e apprezzato almeno uno tra- Witness – il Testimone (film per cui Harrison Ford ha ottenuto la sua unica candidatura agli Oscar), L’attimo fuggente, The Truman Show e Master & Commander – Sfida ai confini del mare sicuramente sollevate il sopracciglio. Ebbene, di tutti questi capolavori Peter Weir è stato il regista. Il Premio Oscar alla Carriera appare allora pienamente meritato, giustamente attribuito, non c’è che dire.

Per concludere, una ultima annotazione con vena patriottica: come ben ricordava ad agosto scorso al Festival del Cinema di Venezia il suo direttore Alberto Barbera, sono 4 i film che negli ultimi nove anni dopo essere approdati in concorso al Lido hanno vinto la Statuetta come miglior Film e ben 7 quelli che hanno vinto la Statuetta come miglior Regia. Non resta quindi che andare a spulciare le categorie e le relative candidature di quest’anno!

Ecco di seguito la lista completa delle nomination ai Premi Oscar 2023

MIGLIOR FILM 
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Avatar: La via dell’acqua
Gli spiriti dell’isola
Elvis
Everything Everywhere All at Once
The Fabelmans
Tár
Top Gun: Maverick
Triangle of Sadness
Women Talking

MIGLIOR REGISTA 
Martin McDonagh (Gli spiriti dell’isola)
Daniel Kwan, Daniel Scheinert (
Everything Everywhere All at Once)
Steven Spielberg (
The Fabelmans)
Todd Field (
Tár)
Ruben Östlund (
Triangle of Sadness

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA 
Austin Butler (Elvis)
Colin Farrell (
Gli spiriti dell’isola)
Brendan Fraser (
The Whale)
Paul Mescal (
Aftersun)
Bill Nighy (
Living

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA 
Cate Blanchett (Tár)
Ana de Armas (
Blonde)
Andrea Riseborough (
To Leslie)
Michelle Williams (
The Fabelmans)
Michelle Yeoh (
Everything Everywhere All at Once

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Brendan Gleeson (Gli spiriti dell’isola)
Brian Tyree Henry (
Causeway)
Judd Hirsch (
The Fabelmans)
Barry Keoghan (
Gli spiriti dell’isola)
Ke Huy Quan (
Everything Everywhere All at Once

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Angela Bassett (Black Panther: Wakanda Forever)
Hong Chau (
The Whale)
Kerry Condon (
Gli spiriti dell’isola)
Jamie Lee Curtis (
Everything Everywhere All at Once)
Stephanie Hsu (
Everything Everywhere All at Once

MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
Pinocchio
Marcel the Shell With Shoes On
Puss in Boots: The Last Wish
The Sea Beast
Red

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D’ANIMAZIONE 
The Boy, the Mole, the Fox, and the Horse
The Flying Sailor
Ice Merchants
My Year of Dicks
An Ostrich Told Me the World Is Fake and I Think I Believe It

MIGLIORI COSTUMI
Babylon
Black Panther: Wakanda Forever
Elvis
Everything Everywhere All at Once
La signora Harris va a Parigi 

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO 
An Irish Goodbye
Ivalu
Le Pupille
Night Ride
The Red Suitcase

MIGLIOR TRUCCO 
Niente di nuovo sul fronte occidentale
The Batman
Black Panther: Wakanda Forever
Elvis
The Whale

MIGLIORE COLONNA SONORA 
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Babylon
Gli spiriti dell’isola
Everything Everywhere All at Once
The Fabelmans

MIGLIOR SONORO 
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Avatar: La via dell’acqua
The Batman
Elvis
Top Gun: Maverick

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE 
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Glass Onion: Knives Out
Living
Top Gun: Maverick
Women Talking

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE 
Gli spiriti dell’isola
Everything Everywhere All at Once
The Fabelmans
Tár
Triangle of Sadness
An Irish Goodbye

MIGLIORE FOTOGRAFIA 
All Quiet on the Western Front
Bardo
Elvis
Empire of Light
Tár

MIGLIOR DOCUMENTARIO 
All That Breathes
All the Beauty and the Bloodshed
Fire of Love
A House Made of Splinters
Navalny

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO  
The Elephant Whisperers
Haulout
How Do You Measure a Year?
The Martha Mitchell Effect
Stranger at the Gate

MIGLIOR MONTAGGIO
Gli spiriti dell’isola
Elvis
Everything Everywhere All at Once
Tár
Top Gun: Maverick

MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE 
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Argentina, 1985
Close
EO
The Quiet Girl

MIGLIORE CANZONE ORIGINALE 
Applause (Tell It Like a Woman)
Hold My Hand (Top Gun: Maverick)
Lift Me Up (Black Panther: Wakanda Forever)
Naatu Naatu (RRR)
This Is a Life (Everything Everywhere All at Once)

MIGLIORE SCENOGRAFIA 
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Avatar: La via dell’acqua
Babylon
Elvis
The Fabelmans

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Avatar: La via dell’acqua
The Batman
Black Panther: Wakanda Forever
Top Gun: Maverick

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Siamo presenti anche su TELEGRAM, iscriviti al nostro gruppo per rimanere aggiornato e ricevere contenuti in esclusiva: https://t.me/settecomunionline