Gallio, avviata la demolizione dell’ex colonia Cadore

Ha avuto inizio la controversa demolizione delle ex colonie Cadore di Gallio, al centro di aspri dibattiti tra l’attuale amministrazione guidata dal sindaco Emanuele Munari e i sostenitori del suo predecessore e antagonista Pino Rossi.

La colonia, ormai ridotta a edificio fatiscente ed evidente bruttura dal punto di vista paesaggistico, in passato era stata oggetto delle attenzioni di Bernardo Finco, imprenditore del settore delle concerie originario di Gallio, che si era fatto avanti con l’allora sindaco Pino Rossi proponendo la soluzione culturale: a fronte della realizzazione di sei appartamenti, la cui vendita avrebbe coperto le spese per la riqualificazione dell’immobile, Finco si sarebbe fatto carico della creazione di un museo degli antichi mestieri. Un progetto arrivato fino dentro alle stanze di Roma, ma i cui binari per il viaggio di ritorno si sono poi interrotti a metà strada.

Oggi Munari torna ad occuparsi delle ex colonie Cadore, collocate in una posizione delicata dal punto di vista ambientale e turistico come l’accesso alla Valle dei Mulini, recentemente riqualificata dall’amministrazione comunale, e annuncia l’avvio della loro demolizione, deliberata già lo scorso 21 settembre dalla giunta. “Oggi si rende necessaria la demolizione di questo immobile, non solo perché da molti anni versa in uno stato di abbandono e di degrado, ma anche per una questione di sicurezza per l’accesso alla Valle dei Mulini e di decoro, dal momento che si trova nei pressi di una bella struttura alberghiera (l’Hotel Gaarten, ndr) – spiega Emanuele Munari, che attacca con decisione i suoi predecessori – I responsabili di questo grande debito del Comune di Gallio, pari a un milione e 100 mila euro, probabilmente l’anno prossimo torneranno a chiedere il vostro voto. Ricordatevi di questo.”

Al posto della colonia, grazie all’intesa trovata con gli altri comuni dell’altopiano, sorgerà una struttura ricettiva con scopo turistico e sociale dedicata in particolare ai nuclei familiari con disabili provenienti dalla zona dei sette comuni e della pedemontana. “Come amministrazione comunale abbiamo scelto di dire no a qualsiasi speculazione immobiliare o progetto inutile, costoso e non sostenibile – chiosa MunariIl nostro progetto è stato già sottoposto al ministero della coesione del territorio per i fondi PNRR con l’obiettivo di giungere alla creazione di un polo ricettivo sia turistico che sociale.”

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