Vaia e Macesina protagonisti della seconda puntata di “The Great Meltdown 2” docuserie sugli eventi climatici estremi

3Bee, la climate tech company leader nella tutela della biodiversità tramite la tecnologia, ha prodotto “The Great Meltdown 2”. docuserie, sugli eventi climatici estremi.

La seconda puntata è stata dedicata alla Tempesta Vaia, che tra ottobre e novembre 2018 ha devastato il paesaggio delle regioni italiane del Nord-Est.

Cinque anni fa, le regioni italiane del Nord-Est, in particolare Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, furono colpite da quello che sarebbe diventato uno dei cicloni più devastanti degli ultimi decenni: la Tempesta Vaia. La curiosa origine del suo nome risale a Vaia Jakobs, la manager di una multinazionale tedesca, alla quale il fratello aveva voluto regalare il nome di un evento climatico estremo, senza sapere quale sarebbe stato. Ma dietro questo nome, si cela una realtà ben più drammatica: in soli 30 minuti, 15 milioni di alberi vennero rasi al suolo da raffiche di vento fino a 190-200 km/h. Un disastro climatico verificatosi perché i boschi erano costituiti esclusivamente da abeti rossi, alberi che un tempo erano una colonna portante degli ecosistemi forestali e che, di fronte a un evento climatico di questa portata, si sono rivelati vulnerabili, spezzandosi come stuzzicadenti.

In questo contesto 3Bee, azienda leader in climate tech, ha dedicato la seconda puntata di “The Great Meltdown 2” proprio alla Tempesta Vaia, raccontando la necessità di ripensare gli ecosistemi per renderli resilienti e l’importanza di rigenerare la biodiversità per raggiungere questo obiettivo. Le puntate del nuovo film saranno cinque in totale e usciranno con cadenza settimanale durante il mese di novembre 2023. Per la realizzazione di questa puntata, il team di 3Bee ha visitato i luoghi distrutti dalla Tempesta Vaia, fermandosi nella Piana di Marcesina che si è rivelata particolarmente evocativa, non tanto come epicentro del disastro, ma come testimonianza tangibile delle sue ripercussioni. Inoltre, il team di 3Bee ha intervistato chi ha vissuto questo disastro climatico in prima persona. Marco, il gestore del rifugio Valmaron ha condiviso la sua storia: “i nostri boschi sono stati completamente distrutti dalla tempesta Vaia, la notte del 29 ottobre 2018. C’era vento dal pomeriggio e c’era già qualche albero che cadeva qua e là. A un certo punto è arrivato un vento fortissimo, che è durato circa mezz’ora, ed è stato traumatico. Hanno iniziato a dirmi che c’erano alberi che cadevano: pensavo a uno, due, tre, cinque alberi. Ma non avrei mai pensato che tutti i boschi qui intorno potessero essere letteralmente spazzati via”.

Un altro aspetto che testimonia le conseguenze di un ecosistema non resiliente, è l’infestazione epidemica del bostrico, un coleottero endemico presente naturalmente nei boschi di abete rosso dell’arco alpino, che ha trovato in questa tragedia un terreno fertile per moltiplicarsi. Da specie epidemica è diventata invasiva, nutrendosi di quell’abbondanza di tronchi morti nelle aree colpite dalla Tempesta Vaia e minando ulteriormente l’ecosistema locale, devastando le cortecce degli abeti rossi distrutti. Si tratta della più grande infestazione da bostrico mai osservata prima sulle Alpi meridionali.

Eventi estremi come la tempesta Vaia, purtroppo, diventeranno sempre più frequenti e intensi. Se ad oggi abbiamo visto raffiche di vento fino a 190/200 km/h, domani potremmo affrontare tempeste da 250 km/h, come quelle già registrate in Francia” afferma alla fine della puntata Niccolò Calandri, CEO di 3Bee. I nostri boschi sono in pericolo e l’intero ecosistema potrebbe subire gravi danni. Non possiamo più crescere  foreste di monocolture: dobbiamo creare un paesaggio armonico, ma soprattutto una vera biodiversità resiliente al clima e agli eventi atmosferici che, a causa nostra, stanno diventando sempre più intensi e frequenti. Per farlo, 3Bee lavora ogni giorno alla realizzazione di Oasi della Biodiversità: terreni che vanno da 1 ettaro a 10 ettari e il cui obiettivo è di ricreare habitat per gli insetti impollinatori, assorbire CO2, depurare l’aria e ridurre l’effetto isole di calore.

L’obiettivo di 3Bee è di rigenerare anche le aree distrutte dalla Tempesta Vaia – grazie al supporto di enti e imprese virtuosi – puntando sulla biodiversità per sviluppare un ecosistema resiliente: solo in questo modo possiamo difenderci da un futuro incontrollabile.


La puntata integrale dedicata Vaia


c.s.

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