Roana, istituito un comitato per le celebrazioni del centenario del Ponte di Roana

Ponte di Roana
Foto di Claudio Panozzo Polo

L’iconico ponte di Roana, nelle vesti con cui lo conosciamo oggi, si appresta a compiere 100 anni. Per l’occasione, l’amministrazione comunale di Roana ha pensato di istituire un comitato formato dalle associazioni locali, incaricato di gestire le iniziative inerenti le celebrazioni del centenario.

Il ponte, costruito per forte volontà dei cittadini di Roana a partire dal 1884, quando il collegamento tra la cosiddetta Riviera e gli altri comuni dell’altopiano era possibile solo attraversando a piedi la Val d’Assa. L’iter non fu semplice, sia per la carenza di risorse economiche sia per la difficoltosa organizzazione di una simile opera. Nonostante il benestare del governo, disponibile a contribuire finanziariamente alla realizzazione del progetto, furono svariati i motivi che nel 1895, a lavori già iniziati, imposero un nuovo stop. Furono allora le donne di Roana, capitanate dalla battagliera Togna Turca, a smuovere la situazione protestando a suon di campane e corni in sala consigliare, ottenendo così l’attenzione della politica che fu costretta ad agire, dando inizio ai lavori nel 1896 e giungendo all’inaugurazione nel 1906. La guerra pose fine alle discussioni. Il 22 maggio del 1916, per interrompere l’avanzata del nemico, un ingente carico di esplosivo fece saltare il ponte, riducendolo a un mucchio di polvere e calcinacci. Concluso il conflitto, nell’aprile del 1919 alcune tra le più note ditte specializzate nella costruzione di viadotti in cemento armato parteciparono alla gara indetta per la ricostruzione dell’infrastruttura. Seguendo il progetto redatto dalla ditta Bianchi Steiner & C., i piloni originali furono conservati, creando sopra ad essi le tre grandi arcate oggi visibili. Il nuovo ponte fu inaugurato il 24 settembre del 1924, alla presenza dell’allora capo del governo Benito Mussolini.

Tra le iniziative pensate per il centesimo compleanno del ponte di Roana – che si svolgerà a settembre, pertanto non è ancora noto quale sarà l’amministrazione a condurre i festeggiamenti – la sindaca Magnabosco ha fatto sapere che un busto della stoica Togna Turca verrà collocato in un’area che verrà individuata di concerto con tutti i soggetti coinvolti. Alcune pagine storiche saranno poi dedicate alla vicenda.

È innegabile l’eccellente fattura del ponte, che coi suoi cento anni sopporta ancora il traffico veicolare divenuto man mano sempre più intenso e che dopo la tempesta Vaia ha visto il transito di numerosi bilici carichi di legname. Traffico che sta mettendo a dura prova la resistenza della struttura, originariamente realizzata per sopportare un passaggio per lo più pedonale o comunque di poche vetture. Un recente intervento della Provincia di Vicenza ha permesso lo studio delle condizioni strutturali del viadotto, che mostrano segni di cedimento tuttavia ad oggi, sembra, ancora trascurabili.

Considerando i precedenti costituiti dagli incidenti che negli ultimi anni in Italia hanno visto sbriciolarsi ponti ben più moderni di questo, non si può ignorare però la preoccupazione dei cittadini che ogni giorno attraversano la Val d’Assa affidandosi alla stabilità di un’opera ormai vetusta e minata dalle nuove condizioni generate dal progresso sociale. Motivo per cui l’amministrazione Magnabosco ha fatto avviare uno studio di fattibilità per la realizzazione ex novo di un altro ponte.

Un importante intervento, che meriterebbe forse la precedenza, riguarderebbe il completamento dell’ampliamento della strada del Bint Ekkele, unica via alternativa per il collegamento della Riviera con il resto dell’altopiano. A giudicare dalle tempistiche per la realizzazione di quest’ultima opera però, iniziata nel 2021 con i fondi derivati da un contributo della Regione Veneto e ferma proprio per la sopravvenuta carenza di risorse economiche, il timore è che il prossimo anniversario da festeggiare riguardi gli anni di chiusura del Bint Ekkele, a discapito della sicurezza e della comodità dei cittadini.

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