Lego compie 55 anni…anzi di piu’: 91!

I mattoncini da gioco più famosi nel mondo sono un elemento pop intramontabile della nostra cultura, eppure hanno ormai una certa età: nati come gioco per bambini, sono divenuti elemento da collezione anche per gli adulti, fino ad essere utilizzati come solido ed efficace metodo di team building professionale. Che storia! Dal 1 febbraio è in vendita il primo set LEGO Ideas ideato da un italiano.

In questi giorni si sta –giustamente!– celebrando la giornata internazionale della Lego, individuandola nel 28 gennaio, poiché quel giorno del 1958 venne presentata formale domanda di brevetto del primo prototipo del mattoncino da gioco più famoso nel mondo.
E indubbiamente per la cultura soft e pop almeno occidentale -ma non solo, orsù, diciamolo pure!- quel giorno rappresenta l’inizio di un collezionismo, di una mania, di un seguito per generazioni davvero difficilmente eguagliabile.

Ma dietro a quel mattoncino non ci fu solo l’estro fulmineo di un momento, ma altri 26 anni precedenti di studio, fallimenti, passi avanti, nuovi tentativi: una intera vita professionale spesa.
Chi un po’ se ne intende ed è appassionato sa -o almeno ha sentito riecheggiare- che “il papà della LEGO” è Ole Kirk Christiansen, eppure nel 1954 a guidare l’azienda di famiglia passò il figlio Gotfried. Ma come è possibile allora una paternità così anticipata? Appunto, dietro all’invenzione ci fu un’intera vita!

Ole Kirk fondò la sua azienda nel 1932, a Billund, Danimarca, dove risiedeva con la sua famiglia. Ecco perché potremmo dire che in un certo senso la LEGO compie quest’anno non solo 55 ma ben 91 anni di attività!
Ole Kirk aveva iniziato a lavorare già nel 1916 aprendo una propria falegnameria, che conobbe momenti positivi come negativi, ad esempio un incendio causato da uno dei suoi figli nel 1924, e nel 1929 ci fu la Grande Depressione. Ole Kirk non si perse però d’animo, mai a sufficienza da abbandonare. E così nel 1932 fondò una azienda di giocattoli, inizialmente con non troppo successo, la antesignana vera della odierna LEGO.
Nel 1934 l’intuizione del nome LEGO, anzi LE.GO. dall’unione e acronimo delle parole danesi “leg godt”, vale a dire “gioca bene”: semplice ed immediato, un acronimo che avrebbe spopolato, e di cui solo dopo ci si accorse della vicinanza ad altri termini in altre lingue egualmente evocativi di concetti avvicinabili alla filosofia o alla simpatia del gioco, quali il verbo latino lego -di cui una traduzione possibile, sebbene più libera, è “metto insieme”- o il termine finlandese legot (plurale di lego) che indica i denti, data la loro forma rettangolare.

Per i primi mattoncini in realtà c’è da attendere alcuni anni: Ole Kirk insieme al figlio Gotfried ne idearono il primo prototipo nel 1947, in plastica, e nel 1949 ne venne inaugurata la produzione, col nome di “Automatic Binding Bricks”: da allora quando si dice “bricks” non si può che pensare ai mattoncini LEGO o appunto internazionalmente “LEGO bricks”! Nel 1953 il nome venne convertito in “LEGO mursten”, egualmente traducibile come “mattoncini LEGO”.
Sorprendentemente per noi oggi, in allora il prodotto non sfondò minimamente presso il pubblico, anche perché in plastica.
Altro problema era la poca duttilità di quei prodotti, ovvero poche erano le combinazioni possibili tra loro, limitando il gioco e la creatività.

Nel 1958, ed ecco perché la significatività della ricorrenza, ben fondata, venne brevettato il Mattocino LEGO pressoché come ancora lo conosciamo noi oggi! Se prendete un mattoncino di allora, sebbene poi migliorato, è compatibile al 100% con quelli acquistabili oggi sul mercato. Un prodotto senza tempo perché capace sì di innovarsi ma di non lasciare mai troppo indietro ciò che è già stato prodotto e diffuso. E così davvero è un gioco ereditabile di generazione in generazione.

Se già dal 1954 Gotfried era divenuto direttore della LEGO, proprio nel 1958 ne divenne titolare erede causa la dipartita del padre Ole Kirk. Questi non potrà vedere appieno il successo planetario della sua intuizione e della sua caparbietà, che però oggi dobbiamo a pieno titolo noi riconoscergli tributandogli un grazie ed un segno di viva e grande stima.

Il contributo di Gotfried fu a tal punto fondamentale che oggi alcuni mattoncini di LEGO sono esposti permanentemente al Museum of Modern Art (MOMA) di New York, recando sotto la seguente didascalia: «LEGO Building Bricks, 1954-58 ABS plastic, Manufactured by LEGO Group, Billund, Denmark. Godtfred Kirk Christiansen. (Danish, 1920-1995)».

Nel 1960, anche a causa di un incendio, venne abbandonata la sezione di produzione di giocattoli in legno. In quello stesso anno LEGO contava già 450 dipendenti.

Nel 1963 si passò dalla plastica in acetato di cellulosa alla plastica ABS (aacrilonitrile butadiene stirene): un materiale nuovo, atossico, soggetto a ben meno deformazioni nonché a bassissima perdita di colore nel tempo, più resistente a calore, acidi e ad agenti chimici in generale (lasciateli sotto il sole e sotto la pioggia: provare per credere!). Se prendete oggi un mattoncino prodotto nel 1963 i segni del tempo potrebbero essere davvero pochi, sia nella forma sia nel colore, al punto che mescolati in una costruzione con quelli comprati oggi potreste far fatica a distinguerli: giusto forse -ecco il trucchetto- sollevandoli e osservando la struttura interna: se all’inizio erano un mero involucro cavo, nel corso del tempo sono stati inseriti prima strutture cilindriche e poi una sbarretta trasversale. Questa permanenza del design e delle caratteristiche fisiche visibili hanno conferito ai mattoncini LEGO una identità fortissima ed una riconoscibilità sul mercato davvero imbattibile.Fu nel 1964 che i set vennero dotati delle utilissime istruzioni. Sia chiaro: utilissime per chi vuole seguirle ed attenersi al progetto e al risultato disegnato sulle confezioni! I più appassionati ben sanno che si possono anche “dimenticare nella scatola” quando ci si vuole sbizzarrire e concedere spazi di fantasia e creatività, come solo i mattoncini LEGO sanno dare!

Nel 1966 entrò in produzione e sul mercato il primo set dei Treni della LEGO, rinnovato in seconda edizione nel 1981, utilizzando da subito piccoli motori da 4,5 e 12 volt.

Nel 1968, il 7 giugno, aprì nella città natale di Billund il Parco Giochi a tema della LEGO: LEGOLAND, inizialmente di “soli” 12mila metri quadri di estensione, nel giro di 20 anni arrivò a 8 volte quella grandezza, contando una media di 1 milioni di visitatori all’anno. E comunque già il primo anno i visitatori furono 625mila!
In quel fortunato 1968 vennero vendute nel mondo 18 milioni di confezioni LEGO.

Nel 1969 venne lanciata sul mercato la linea DUPLO: ossia i mattoncini LEGO ingigantiti, così da non essere pericolosi e allo stesso tempo giocabili da bambini ancora più piccoli. Inoltre le serie DUPLO e LEGO erano e sono compatibili: trovata geniale per fidelizzare i clienti, potendo i bambini passare anche gradualmente da una linea all’altra nel corso della naturale crescita.

Nel 1970 i dipendenti della LEGO erano divenuti 900.

Nel 1971 LEGO si aprì al mercato femminile, cioè con set proponenti mobilio e case per bambole.

Nel 1972 fu la volta dei mezzi nautici, con scafi e barchette realmente galleggianti -ora non correte a provare nella vasca i modellini che avete…o forse sì, fatelo!-.
In quello stesso periodo entrò in azienda la terza generazione dei Christiansen con Kjed Kirk (da lui, per errore di trascrizione all’anagrafe il cognome divenne Kristiansen).

Nel 1974 arrivarono sul mercato le prime figure umana all’interno del set LEGO family che divenne immediatamente il più venduto di sempre. L’anno dopo arrivarono le “persone in miniatura”. Fu poi nel 1978 che videro la luce le minifigures, quasi come le conosciamo noi oggi,con gambe e braccia orientabili e quell’inconfondibile testa gialla, all’inizio tutte con l’iconico sorriso accogliente: oggi quel volto è assieme al mattoncino un’icona nota e riconoscibile in tutto il mondo!

La sezione oggi indicata come LEGO Technics esordì nel 1977, suscitando l’interesse certamente dei “meccanici in erba”, con le sue parti mobili come ingranaggi, cremagliere, assi, perni, leve, differenziali: i pezzi di dettaglio ottimali per soddisfare fantasie di appassionati di veicoli di ogni genere, raffigurando sempre con maggior verosimiglianza pistoni, ingranaggi, sterzo, sospensioni.

A dieci anni dallo sbarco sulla Luna, nel 1979, arrivò il primo set spaziale, e in quello stesso anno con la sezione Fabuland fecero il loro ingresso sul mercato tanti animaletti, dimostrando già allora la versalità del prodotto LEGO nonché la capacità aziendale di riprodurre ogni scenario ed ambientazione fantastica.

LEGO ormai era divenuto simbolo di gioco, collezione e inaspettatamente competizione mondiale! Già nel 1988 si tenne il primo Campionato Mondiale di Costruttori LEGO, ovviamente a Billund, a cui parteciparono 38 giovani costruttori provenienti da 17 paesi del mondo.

Nel 1989 irruppe sulla scena il set Pirati: oltre al fascino dell’ambientazione, colpì forte nel mercato probabilmente perché fu la prima serie i cui personaggi, le minifigures, cominciavano a presentare volti diversi e specifici dell’ambientazione: baffi, barbe, bende sugli occhi, visi crucciati. Da allora ogni set e serie propone volti specifici con ricchi dettagli.

In quegli anni LEGO raggiunse vette incredibili: entrò nella top ten delle aziende mondiali produttrici di giochi per bambini, l’unica europea; e -ecco l’ennesimo settore dove LEGO ha sfondato!-  a Xavier Gilbert, docente all’International Institute for Management Development a Losanna in Svizzera venne affidata la prima cattedra universitaria per cui si possa dire esistere un “Professore di Dinamiche di Business LEGO”.

Non era ancora abbastanza! LEGO entra nel Guinness dei Primati nel 1992 con due record: il più grande castello mai realizzato in mattoncini LEGO, con 400mila mattoncini, di dimensioni 4,45 per 5,22 metri di estensione, su idea e pubblicizzazione della rete tv svedese; un circuito ferroviario provvisto di tre locomotive di estensione di 545 metri.

Dal 1996 esiste anche un altro parco divertimenti della LEGO: LEGOLAND Windsor, nella omonima località inglese fuori Londra, e dal 1999 LEGOLAND California nella cittadina di Carlsbad.
Da allora la diffusione fu esponenziale: oggi si contano almeno 10 parchi tematici LEGO nel mondo, e, ricordiamocelo per bene noi italiani, Gardaland ha recentemente visto l’introduzione della sezione LEGOLAND Water Park anche perché LEGO (attraverso la azienda Merlin Entertainments) ne è divenuta per così dire proprietaria.
Sono al momento in progettazione due altri Parchi, uno in Cina ed uno in Corea del Sud.

Nel 1997 LEGO lancia anche il suo primo videogioco, uscito per diverse console e PC, e da allora spopola anche nella sezione videogames.

A cavallo della fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio, LEGO visse al contempo situazioni finanziariamente drammatiche (nel 2003 chiuse con un passivo di 188 milioni di euro) e lanci di prodotti e serie rivoluzionarie: da LEGO Rock Raiders a Star Wars, a Mars Mission, da Bionicle e la sua seconda serie al rinnovo della serie Castle mostrando la ampia contaminazione ed ispirazione presa dal tornare sulla scena del mondo del Signore degli Anelli.

Da allora e sempre di più nel corso degli anni ’10 del 2000 ad ogni nuova uscita cinematografica di un valido e potente blockbuster LEGO ha saputo affiancare quando ormai addirittura anticipare l’uscita sul mercato di propri prodotti e serie di set: dall’universo di Jurassic Park a quello di Star Wars a quello dei Marvel Avengers.

Gli anni ’10 si sono rivelati un periodo di enorme espansione e definitiva consacrazione della Casa del Mattoncino, capace di attrarre verso di sé e i propri set appassionati di altri settori attratti dalla bellezza, duttilità e creatività offerta.
Se sei un appassionato di Star Wars, se lo sei davvero, per forza di cose prima o poi finisci ad acquistare un set LEGO: perché è la forma più giocabile concretamente dell’universo fantasy di George Lucas. Provare per credere!

Dal 2014, espandendosi in un altro settore ancora, uscì il primo film della LEGO: The LEGO Movie, capace a sua volta, dato il successo di quello e dei successivi film, di generare set su set LEGO. Una evoluzione pazzesca per una falegnameria fondata nel 1916 nella cittadina danese di Billund.

Della potenzialità della serie LEGO Ideas, ovvero della capacità della azienda LEGO di aprirsi alle geniali costruzioni e ideazioni dei milioni di fans in tutto il mondo abbiamo già parlato su questo quotidiano quando si è parlato del set “Fantozzi prende l’autobus al volo”.
Ma qui merita evidenziare che proprio dal 1 febbraio di quest’anno è in vendita il primo set LEGO Ideas pensato e proposto da un italiano!
Si tratta del set “A-frame cabin”, cioè la classica baiat nord-americana col tetto spiovente a V rovesciata molto pronunciata, ideato da Andrea Lattanzio -conosciuto anche come Norton74-, uno dei builders LEGO più noti e rispettatati a livello internazionale. E partirà subito in tour negli Store LEGO, da Grenoble in Francia a Milano, Firenze e Roma per presentare il nuovissimo set!

In Italia la passione per i mattoncini continua a riscuotere consensi elevatissimi! LEGO ha aperto, infatti 24 propri negozi, LEGO Store, nella penisola: tanti, pochi? Fate voi: con questi numeri l’Italia è il secondo Paese al mondo per negozi esclusivi LEGO, dopo gli interi Stati Uniti con gli inarrivabili 83, e davanti nettamente a Regno Unito (14), Germania (11) e Canada (10).
E’ ben vero che ormai qualsiasi negozio può ben avere in esposizione e vendita set LEGO (la stessa IKEA ne propone alcuni da anni co-prodotti e brandizzati), ma per chi è appassionato o vuole rimanere affascinato dalla magia del mattoncino, ogni Store sa soddisfare fantasie e sogni, proponendo set speciali e costruzioni reali in loco uniche e inimitabili!

Da ultimo, e nel pieno rispetto della tradizione LEGO e del pensiero alla sua stessa base: “le.go.” da “leg godt”, cioè “gioca bene” pensato dal suo fondatore Ole Kirk Christiansen, oggi i mattoncini sono strumento di costruzione dello spirito collaborativo necessario per il successo anche negli ambienti di lavoro, in particolare dove si ottengono migliori risultati lavorando a squadre.
E così da qualche anno in non poche aziende i manager propongono momenti di carattere ludico aventi come obiettivo anche dichiarato lo sviluppo nell’ambiente di lavoro di creatività, collaborazione e costruzione di…non set, no, ok, magari anche, certo, ma soprattutto costruzione di relazioni! Perché chiunque abbia giocato coi mattoncini scopre dopo poco che confrontarsi su come costruire un set o una idea è davvero arricchente, farlo assieme a qualcuno porta certamente ad un risultato migliore, dando una ampia dose di soddisfazione condivisa. E per farlo non si può far altro che comunicare tra builders. E’ un metodo di team building e team working ormai consolidato e di successo.

Che dire, caro Ole Kirk: lo avresti mai detto? Dalla tua tenacia e dal tuo ingegno oggi dipendono le gioie e i pomeriggi di tante bambini e tanti bambini, ed anche gli esiti di non pochi progetti aziendali, il successo di settori di videogames e cinematografici!
Certo oggi celebriamo il mattoncino LEGO, iconico e ovunque riconoscibile, ma ricordiamoci -e un poco celebriamo, orsù, anche Ole Kirk Christiansen, papà di uno dei giochi più intramontabili di sempre.

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