“Gli antichi privilegi dei Sette Comuni”: martedì ad Asiago la presentazione dell’edizione anastatica del libro

Martedì 18 luglio alle 17.30 presso la Sala consiliare del Municipio di Asiago la Federazione Cimbri 7 Comuni organizza la presentazione dell’edizione anastatica  (n.d.r riproduzione fedele dell’originale) del saggio “Gli antichi privilegi dei Sette Comuni”.

Alla presentazione del libro sarà presente la curatrice Michela Maria Rodeghiero.

Il libro

Il volume “Gli antichi privilegi dei Sette Comuni” è la prima raccolta storica degli antichi Privilegi dei Sette Comuni (Asiago, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana, Rotzo), elaborata da Costantino Bonomi, un discendente di una famiglia dell’Altopiano trapiantata a Vicenza, licenziata nel 1617 dai Riformatori allo Studio di Padova, i magistrati veneziani incaricati di amministrare l’istruzione, ma che venne pubblicata con  l’editore Francesco Grossi di Vicenza solo nel 1691, assumendosene le spese la Reggenza dei Sette Comuni. Di questo volume a tutt’oggi ne sono rimaste solo quattro copie: una presso l’Archivio Storico della Biblioteca di Asiago, una presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, una presso la Biblioteca civica Bertoliana di Vicenza e una presso la Biblioteca dell’Università di Firenze, ma sono in tale cattivo stato di conservazione da non essere a tutt’oggi consultabili.

Il  volume è diviso in quattro parti, dove la prima tratta dei Privilegi e delle loro conferme, la seconda dei Privilegi di natura tributaria in genere, la terza dei Privilegi personali e la quarta raccoglie documenti di varia natura.

Su una successiva raccolta dei Privilegi, scelti dal notaio Domenico Rigoni e pubblicati nel 1803, recentemente ripubblicata nel 2012, annota criticamente lo storico e giurista Ivone Cacciavillani nell’Introduzione al suo volume ‘I privilegi della reggenza dei Sette Comuni’, edito con la casa editrice Signum nel 1984, che ‘il criterio di scelta è molto discutibile: vengono omessi documenti importanti (come quelli relativi alla tassa di sussidio, di cui a lungo si sofferma l’Introduzione di Bonomi), mentre altri ne figurano di interesse tipicamente ‘personale’. La raccolta è per due terzi circa (fino a pag. 266) ordinata in rigorosissimo ordine cronologico, anche se spesso a  scapito della coerenza di trattazione del singolo argomento, per il resto (per altre cento pagine circa) si tratta di una congerie disordinata di ‘carte’ riportate senza alcun ordine logico o sistematico. Nelle didascalie e talora nello stesso testo si notano inesattezze a iosa e certo pressappochismo che nell’opera di un notaio si aveva ragione di non dover vedere’.

E’ quindi di molta importanza la ristampa del prezioso volume di Costantino Bonomi, in modo tale che gli storici e gli appassionati della cultura locale possano riscoprire e studiare l’originale più antica documentazione sulla quale si basava l’autonomia che la Serenissima Repubblica, sulla base di quanto prima ancora era stato ad essi attribuito dalle Signorie degli Scaligeri e dei Visconti, riconosceva in capo agli abitanti dei Sette Comuni e Contrade Annesse (Valstagna, Oliero, Campolongo e Campese, inoltre Conco, Crosara, Gomarolo, Valle San Floriano e Vallonara, Val Traversagno, Laverda e San Donato, Costa Romanella, S. Luca, Felesedo, Costalunga e Costacorta, Valrovina).

La ristampa anastatica, opportunamente commentata, del più antico volume degli antichi Privilegi Originari dei Sette Comuni e sue Contrade, permette da un lato di offrire allo studioso un testo prezioso per approfondire l’argomento, ma dall’altro lato concede al lettore comune di poter toccare con mano cosa significavano quei riconoscimenti in capo agli abitanti dei Sette Comuni e Contrade annesse, in quanto “quei privilegi, quelle esenzioni, quei diritti, rischiano di ridursi ad un ‘monumento morto’, ad un punto di riferimento senza significato per la gente che è rimasta a vivere sulla terra dei Sette Comuni. Invece la vita in montagna, in tutti i suoi aspetti, dall’agricoltura al turismo, dalla gestione del territorio all’organizzazione dei servizi, ha bisogno di tradurre quell’antico patrimonio di tradizioni in nuova esperienza di sostegni, di agevolazioni, di incentivi, di esenzioni per riequilibrare le condizioni economiche disagiate rispetto le condizioni più avvantaggiate della città e della pianura. La gente di montagna ha bisogno di riappropriarsi di una cultura giuridica di un tempo implicita dentro una lunga pratica di costume, ora da esplicitare in consapevolezze aggiornate ed in applicazioni corrispondenti alle esigenze economiche attuali” (Ivone Cacciavillani, ‘I privilegi della Reggenza dei Sette Comuni’).

La curatrice Michela Maria Rodeghiero

Laureata e in Scienze dell’antichità, ottenute con il massimo dei voti e la lode presso l’Università Cà Foscari di Venezia, ha conseguito anche il Diploma alla Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica presso l’Archivio di Stato di Venezia.

Ha al suo attivo diverse pubblicazioni storiche e ha recentemente curato (Asiago, 2019) la Mostra ‘Dalla Reggenza alla Ricostruzione. L’archivio svelato’, della quale ha anche curato la Guida. E’ suo l’impegno per conservare ad Asiago l’archivio di Mario Rigoni Stern, e si è prodigata per la costituzione, e il sostegno anche economico da parte del Ministero BB.AA.CC. e della Regione del Veneto, del Comitato Nazionale in occasione del centenario della sua nascita, evento per il quale ha anche promosso, quale Segretario dello stesso Comitato, la Mostra del materiale ivi conservato ‘Le carte di Mario. L’Archivio Mario Rigoni Stern in mostra’(Asiago, 2022-2023) .

locandina Michela Rodeghiero (1)

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