Estate, quel maltempo che somiglia a Vaia e fa paura

Il mondo sta cambiando e con lui anche il clima. I fenomeni meteorologici non sono più quelli di un tempo, con i classici temporali estivi che fanno tanto baccano, qualche pioggia e lasciano una scia di fresco gradevole. Oggi il maltempo lo si vede arrivare minaccioso, con precipitazioni sempre più violente, molte volte solide (grandine) e spesso raffiche di vento simili a trombe d’aria.

Maltempo
Chicchi di grandine grandi come il palmo di una mano sono piovuti ieri a Lusiana Conco

Inutile tentare di ignorare la profonda cicatrice che la tempesta Vaia ha lasciato nei territori del Nordest che, per quanto siano stati ormai in gran parte ripuliti dagli schianti, ospitano abitanti ancora spaventati. Così martedì, quando una spessa coltre di nubi nere accompagnata da un cielo tendente al giallognolo ha fatto capolino alle spalle del monte Verena, la paura ha bussato alla porta dell’altopiano. In pochissimi minuti un vento devastante con raffiche fino a 160 km/h ha investito il bosco, la pioggia che scendeva di traverso ha sferzato ogni cosa, scacciando via qualunque segno d’estate.

Solo qualche minuto, poi di nuovo il sole.

Oggi vi raccontiamo quale strascico si è lasciata alle spalle quella manciata di minuti spaventosa, seguita ieri da una nuova perturbazione che ha portato ancora vento, ancora grandine e oltre 350 nuove chiamate alle sale operative delle province di Venezia, Treviso, Padova, Vicenza e Verona.

Altopiano dei Sette Comuni – Roana

Intervento dei vigili del fuoco martedì pomeriggio, intorno alle 19, a Roana e Canove per rimuovere alcune piante abbattute a causa di un forte temporale nell’area: nessuna persona è rimasta coinvolta.
Intervenuti con due mezzi, i vigili del fuoco hanno effettuato tre interventi per mettere in sicurezza le strade, per dissesto statico e un cavo elettrico sospeso. Il lavoro delle squadre è terminato intorno alle 21.

Blackout di mezz’ora nella notte tra martedì e mercoledì ad Asiago, dove le recinzioni del cantiere nell’area antistante la vecchia stazione sono state abbattute dal vento.

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Agordino, Comelico, Cadore

Non servono parole per descrivere quello che lo stesso governatore Zaia ha paragonato ai giorni di Vaia dopo aver firmato la dichiarazione di stato di emergenza regionale.

 

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