L’Ulss 7: sperimenta per prima in Italia un’innovativa rete di telemedicina

L’ULSS 7 Pedemontana è la prima in Italia a sperimentare una rete di telemedicina utilizzando un dispositivo per la valutazione a distanza di svariate problematiche di salute.Sono ben 61 le farmacie e 20 i centri residenziali per anziani che hanno già aderito all’iniziativa

Un dispositivo di telemonitoraggio e televisita all’avanguardia, già utilizzato negli Stati Uniti e in Israele, attraverso il quale è possibile rilevare le condizioni di salute degli utenti per quanto riguarda il ritmo cardiaco, l’apparato respiratorio, ma anche eventuali infiammazioni o malattie della gola, delle orecchie e perfino i problemi della cute. Le immagini e i dati raccolti vengono quindi inviati in tempo reale ad un medico Ulss che, a distanza, ha tutti gli elementi per valutare il caso e dunque rassicurare l’utente sulle sue condizioni oppure consigliare un approfondimento diagnostico presso le strutture sanitarie.

Nel territorio dell’ULSS 7 Pedemontana tutto questo è già realtà: per la prima volta in Italia, infatti, l’azienda socio-sanitaria dell’area Pedemontana e dell’Alto Vicentino ha attivato un innovativo progetto sperimentale, finanziato dalla Regione Veneto, che prevede la creazione di una rete di accesso ai servizi di telemedicina per cittadini, attraverso le farmacie e le strutture residenziali per anziani.

Una sperimentazione che parte subito con numeri importanti: hanno già aderito al progetto, infatti, dotandosi del dispositivo, ben 61 farmacie su un totale di 113 attive nel territorio e 20 Centri Servizi Residenziali per anziani sul totale delle 33 strutture attive nel territorio.

Come funziona

Da oggi, dunque, i cittadini con un sospetto problema di salute relativi all’apparato cardiorespiratorio, o con sintomi non ben identificati come mal di gola o disturbi alle orecchie o ancora problematiche cutanee potranno recarsi direttamente in farmacia e chiedere la valutazione di uno specialista dell’ULSS 7 Pedemontana, che a seconda dei casi potrà fornire delle indicazioni circa l’automedicazione più appropriata oppure suggerire all’utente una visita presso il suo Medico di Medicina Generale, o ancora in caso di possibile urgenza invitarlo a recarsi in Pronto Soccorso.

Analogamente, nelle strutture residenziali per anziani, in caso di dubbi sulle condizioni di salute degli ospiti sarà possibile chiedere direttamente il consulto di uno specialista, favorendo così una presa in carico più tempestiva dei pazienti che generalmente presentano fattori di rischio legati all’età e a patologie concomitanti.

I benefici attesi

«Si tratta di un progetto che per le sue caratteristiche è unico nel suo genere in Italia – sottolinea il direttore Generale Carlo Bramezza -. I servizi di telemedicina non sono più una novità, nemmeno nelle farmacie, ma è la prima volta che attraverso questa tecnologia possiamo offrire ai cittadini una risposta pressoché immediata ad una vasta gamma di problematiche di salute, e in modo così capillare sul territorio. La sperimentazione durerà un anno, dopodiché valuteremo i risultati raggiunti, ma è chiaro fin da subito che si tratta di un progetto dalle grandi potenzialità: potremo fornire delle risposte tempestive ai cittadini, vicino a casa, e allo stesso tempo sgravare i Medici di Medicina Generale da una percentuale di visite non necessarie in un momento in cui come noto sono sotto pressione, e riducendo anche gli accessi inappropriati al Pronto Soccorso. Il tutto garantendo allo stesso tempo un monitoraggio più accurato e una presa in carico più tempestiva di categorie particolarmente fragili, come gli anziani nelle strutture residenziali».

C. stampa

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