Federalberghi: stagione nella media e disdette rimpiazzate

Altopiano innevato
Foto di AsiagoNeve

La buona notizia è che la stagione non è ancora finita, nonostante la poca neve. La cattiva è che le restrizioni dovute alla pandemia sono ancora in vigore e che proprio sotto le feste natalizie un drastico aumento dei contagi e i decreti sempre più stringenti hanno provocato parecchie disdette. Poco male, considerando che l’Altopiano ha confermato anche nel 2021 di essere una delle mete preferite dai turisti (leggi qui la notizia).

Parlano chiaro i numeri registrati, che evidenziano comunque un buon andamento della stagione invernale, e parla positivamente anche Andrea Rigoni, rappresentante degli albergatori dell’Altopiano, che racconta la situazione delle strutture ricettive nei sette comuni: “In linea di massima i numeri sono stati buoni. Le disdette, un po’ sopra la media, generalmente sono state rimpiazzate, anche se non completamente. Logico che rimpiazzare la disdetta di una settimana intera è difficile e infatti sono state perse delle notti, però non è stata una catastrofe. Sicuramente nei giorni a ridosso di Natale il nuovo decreto, la paura per l’aumento dei contagi e le quarantene per dei contatti con soggetti positivi hanno portato all’annullamento della prenotazione specialmente da parte di chi aveva figli. Le coppie e gli anziani invece sono rimasti tranquillamente – spiega Rigoni – Le presenze si sono distribuite un po’ in tutto il territorio, con un maggior beneficio naturalmente da parte dei paesi della conca centrale che dispongono di un maggior numero di posti letto”.

Riguardo al diffuso fenomeno legato alla pandemia secondo il quale i turisti nell’ultimo biennio hanno espresso una preferenza per l’affitto o addirittura l’acquisto di appartamenti, ritenendoli una soluzione più sicura in termini di salute e anche una porta sempre aperta per respirare una boccata d’aria pulita, Rigoni analizza così la situazione: “Ricordiamoci che nel 2021 fino alla fine di gennaio le strutture ricettive erano rimaste chiuse in base ai decreti anti-Covid e solo a febbraio avevano ripreso l’attività. Detto questo, ci sono due fasce differenti di villeggianti che frequentano l’Altopiano e che rappresentano un target ampio e positivo di clientela. Il turista che viene in montagna generalmente si ferma per il weekend e sicuramente predilige la permanenza in hotel. Chi invece resta per un tempo più prolungato naturalmente sceglie di affittare o acquistare un immobile. Quindi il boom immobiliare non incide più di tanto sul lavoro degli alberghi, mentre a beneficiare maggiormente di questo fenomeno in tal caso sono certamente i paesi che dispongono di un mercato immobiliare ampio più che di strutture ricettive”.

Positiva secondo Rigoni anche l’affluenza di visitatori della domenica, che dall’inizio dell’emergenza sanitaria in poi rappresentano una costante settimanale, se si considera che chi vive il territorio anche solo per poche ore può poi decidere di tornare per un periodo più prolungato. Uno dei punti di forza dell’Altopiano è infatti proprio la bellezza dei panorami a perdita d’occhio che ammalia ogni anno moltissimi turisti e costituisce uno strumento di auto-promozione.

È un trend positivo dunque quello registrato nel clou della stagione invernale, con qualche buona prospettiva anche per febbraio: “In questo periodo c’è un calo fisiologico delle presenze, poi a febbraio si torna a lavorare con le vacanze di Carnevale e sperando che la neve arrivi”, conclude Andrea Rigoni.

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