Valgoda, una perla incastonata nella montagna

In questa guida vi presenteremo la Valgoda, una delle contrade più caratteristiche e particolari del Comune di Enego.

Dopo aver passato le contrade di Valdifabbro e di Coste di Là si giunge a Valdicina dove è presente un piccolo ponte che conduce ad una strada che si inerpica ripida nel bosco.
Una volta arrivati in cima si prosegue fino ad arrivare a due gallerie scavate nella roccia della montagna.

Le gallerie

Le due gallerie sono state scavate nei primi anni ’30 per rendere il percorso di macchine e persone più agevole. In precedenza infatti esisteva un sentiero secondario posto al di sopra delle gallerie percorribile solamente a piedi.
Superata la prima galleria si aprirà sulla sinistra una magnifica vista sul paese di Cismon, prima non ancora visibile a causa della folta vegetazione che non permette di poter apprezzare il panorama sottostante.
Sulla sinistra, invece, sulla roccia sono impresse in matita diverse scritte firmate e datate dai diversi visitatori che negli anni hanno percorso questa strada: le più antiche risalgono addirittura agli anni ’40.
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La contrada

Terminata anche la seconda galleria si giunge all’ultimo tratto di strada che condurrà a Valgoda. Ed è da qui che si può finalmente apprezzare tutta la bellezza di questa contrada incastonata sul pendio della montagna.
Ancora oggi sono visibili i terrazzamenti costruiti con enorme fatica e pazienza dai suoi abitanti.
I pendii scoscesi di questa contrada, sempre illuminati dai raggi del sole, permettevano di coltivare oltre al prezioso tabacco oggetto di contrabbando, anche patate, cereali, legumi, frumento e tanto altri prodotti indispensabili per il sostentamento.

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La chiesetta di Valgoda

Procedendo dritti nel cammino si giunge alla chiesa di Valgoda. All’entrata è presente un riquadro in marmo su cui sono incisi i nomi di quattro giovani soldati di Valgoda caduti per la patria.
All’interno della chiesa è invece custodito un antico crocifisso protagonista di una vecchia storia che si narra ancora oggi.
Il crocifisso fu portato a Valgoda da Angelo Dalla Costa (Angelin de Abramo) dopo averlo trovato in Alto Adige durante il periodo in cui lavorava come muratore.
Giunto a casa, consegnò il crocifisso alla moglie Nela affinché lo potesse pulire.
Quest’ultima però irritata dal dono del marito con un’imprecazione buttò il Cristo nel mastello in cui stava lavando i panni.
Ben presto però l’acqua si colorò di rosso.
Da quel momento ogni volta che la Nela metteva le sue mani nell’acqua questa si dipingeva di rosso, obbligandola così a chiedere alle altre donne aiuto.
In ricordo di questo fatto prodigioso il crocifisso è stato posto solennemente all’interno della chiesa accanto all’altare.
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Percorso alternativo

La contrada di Valgoda è raggiungibile anche attraverso il sentiero CAI n.787 con partenza da località Costa, una frazione a Nord di Valstagna.
Un tempo questo antico sentiero era utilizzato per contrabbandare il tabacco con la Valsugana.
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