La campagna elettorale per le elezioni regionali del Veneto entra nel vivo e, tra alleanze incerte e movimenti tattici, si intensificano anche i colpi interni al centrodestra. A far discutere in queste ore è il “fuoco amico” di Flavio Tosi, europarlamentare e coordinatore veneto di Forza Italia, che ancora una volta attacca duramente la giunta Zaia accusando il governo della regione di non utilizzare le risorse disponibili per ridurre le liste d’attesa e potenziare il personale sanitario.
Un’uscita che non passa inosservata, soprattutto in un momento di incertezza politica, in cui lo stesso Tosi – già sindaco di Verona e assessore regionale – sembra affilare le lame in vista di una possibile candidatura da presidente.
“La Regione i soldi per risolvere il problema li avrebbe, ma non li usa”, ha dichiarato Tosi in Commissione ENVI al Parlamento europeo. L’ex assessore regionale alla Sanità ha rivelato che “la Regione ha avanzato oltre 600 milioni di euro nell’esercizio di bilancio del 2024, di cui 450 milioni sarebbero liquidità disponibile. Ma invece di impiegarli per assumere personale o acquistare prestazioni sanitarie, si preferisce destinarli a coperture generiche o all’edilizia sanitaria”.
“Sia chiaro, è utilissimo costruire case di comunità e rafforzare la medicina territoriale”, ha aggiunto, “ma senza medici, infermieri e personale quelle strutture non partono”.
Tosi fa riferimento alla delibera regionale n. 424 del 22 aprile 2025, nella quale si legge che l’importo potenzialmente destinabile dalla Gestione Sanitaria Accentrata di Azienda Zero ammonterebbe a 608 milioni di euro. Secondo Tosi, “al netto degli accantonamenti obbligatori, resterebbero quasi 447 milioni di euro di fondi liquidi che potrebbero essere subito reinvestiti in assunzioni e prestazioni sanitarie”.
“Altrimenti continueremo a tappare i buchi con i gettonisti esterni che ci costano almeno il triplo”, ha avvertito, invocando un cambio di rotta nella destinazione delle risorse residue.
La replica della Regione non si è fatta attendere. L’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin ha definito le parole di Tosi “del tutto infondate, pretestuose e sintomatiche di una grave disinformazione sulla gestione contabile della sanità veneta”.
“Parlare di 446 milioni di euro di ‘avanzi di cassa’ è falso e alimenta un allarme ingiustificato”, ha sottolineato. Lanzarin ha poi chiarito che “le risorse cui fa riferimento Tosi sono state già interamente utilizzate per sostenere Azienda Zero, l’ARPAV, la digitalizzazione, il personale e il recupero delle liste d’attesa”.
“Il presunto ‘utile’ da 446 milioni non esiste”, ha ribadito, spiegando che “i bilanci 2024 delle ULSS e delle Aziende Ospedaliere certificano un risultato positivo complessivo pari a 5 milioni di euro”. Eventuali residui, ha aggiunto, “potranno essere usati esclusivamente per investimenti, come da legge, e solo dopo la verifica degli organi ministeriali entro luglio 2025”.
Quanto agli investimenti sulle prestazioni sanitarie, Lanzarin ha precisato che “nel 2024 il Veneto ha destinato oltre 250 milioni di euro all’acquisto di prestazioni da privato accreditato, e per il 2025 sono già stati impegnati altri 42,3 milioni, come previsto dalla DGR 333 del 1° aprile 2025″.
Sul personale, l’assessore ha ricordato che “la Regione opera entro i vincoli di legge, con un incremento del 2,5% nel 2024, arrivando a oltre **2,5 miliardi di euro per spese di personale”.
“Altro che immobilismo e gettonisti: qui si lavora ogni giorno per garantire servizi ai cittadini”, ha puntualizzato, “nel rispetto delle regole e con una visione di sistema”.
E l’affondo finale: “Chi cerca visibilità gettando fango su un sistema che funziona offende il lavoro di migliaia di operatori sanitari veneti”. E infine, la stoccata: “Viene da chiedersi: da che pulpito viene la lezione? L’on. Tosi è stato assessore alla sanità dal 2005 al 2007, uno dei periodi più critici per il nostro sistema sanitario”.
Lo scontro si fa dunque acceso, e conferma che la sanità sarà uno dei terreni di confronto chiave della campagna elettorale in vista delle regionali.
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